Si possono mangiare le carote con il diabete? La risposta della medicina

Le carote sono un ortaggio ricco di proprietà benefiche per la salute. Le carote possono essere consumate crude, magari raccogliendole direttamente dal proprio orto, oppure cotte con un filo d’olio per ottenere effetti benefici diversi. Inoltre, con le carote crude possiamo ottenere anche ottimi succhi freschi fatti in casa e centrifugati.

E’ meglio mangiare le carote cotte o crude?

Le carote fanno bene alla salute sia crude che cotte per motivi diversi. Ovviamente, se si vuole assorbire al meglio il betacarotene presente nelle carote è decisamente meglio consumarle cotte e condite con un filo d’olio. Questo perchè il betacarotene è più facilmente assimilabile dal nostro organismo in seguito ad una breve cottura. Per questo motivo l’ideale sarebbe mangiare gli alimenti che contengono betacarotene leggermente scottati in padella o in acqua molto calda.

È comunque meglio alternare il consumo di carote crude e cotte, perché alcune vitamine in esse contenute, come la vitamina C, sono sensibili al calore e si deteriorano con la cottura quindi possono essere assorbite solo quando le carote vengono consumate crude.

Per ogni 100 g di questo carote, abbiamo:

  • Acqua 79,7 g
  • Carboidrati 18,3 g
  • Zuccheri 18,3 g
  • Proteine 2,6 g
  • Grassi 0,5 g
  • Colesterolo 0 g
  • Fibra totale 3,1 g
  • Vitamina C 2 mg

Proprietà e benefici delle carote

Le carote sono ortaggi ricchi di betacarotene, una sostanza che l’organismo utilizza per la produzione di vitamina A importante per diverse funzioni dell’organismo, in particolare per la funzione visiva.

Le carote sono molto consigliate nell’alimentazione dei bambini perché contribuiscono all’assorbimento dei liquidi a livello intestinale. Sono anche una fonte considerevole di flavonoidi, dei potenti antiossidanti che agiscono positivamente sul sistema cardiovascolare.

Carote e diabete

Per molto tempo le carote sono state un alimento vietato, o perlomeno fortemente limitato, all’interno dell’alimentazione delle persone affette da diabete. Il motivo principale è riconducibile ai primi studi condotti sull’indice glicemico degli alimento che attribuiva alle carote un valore di 92, cioè un valore molto alto.

Fortunatamente, gli studi successivi, inclusi i più recenti, hanno praticamente ribaltato questa evidenza, reinserendo le carote tra i cibi ad indice glicemico medio basso. Non solo, le carote potrebbero addirittura avere un ruolo preventivo sullo sviluppo del diabete perchè, in base ai risultati scaturiti da alcuni studi, un elevato livello di carotenoidi nel sangue determinerebbe un effetto protettivo contro le alterazioni tipiche del metabolismo degli zuccheri dei soggetti diabetici. I carotenoidi, precursori della vitamina A, sono particolarmente abbondanti nelle carote (da qui il nome, per l’appunto, di “carotenoidi”), e sono proprio loro che  conferiscono alle carote il tipico colore arancione.

Nelle carote troviamo anche abbondanza di fibre, che aiutano a regolare l’indice glicemico ed determinano un effetto protettivo anche sulla mucosa gastrica e intestinale, regolarizzandone le funzioni sia in caso di stitichezza che in caso di diarrea.

Nell’alimentazione del diabetico, quindi, le carote e il loro succo, purché non venga zuccherato, possono ricoprire un ruolo decisivo e importante, soprattutto a livello preventivo. E’ importante, tuttavia, come con tutti gli altri tipi di alimenti, non esagerare con il loro consumo e mangiarle con moderazione.

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