L’App Immuni scaricata da 500mila utenti in 24 ore, ma sorgono anche alcuni problemi.

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della conferma da parte del garante della privacy dell’ app Immuni per poter poi partire alla fase di test in quattro regioni.

Già dopo 24 ore dalla sua pubblicazione ufficiale sugli store, si erano registrati ben 500 mila download, il che significa che l’applicazione è stata molto apprezzata per la sua semplicità e tutti i cittadini hanno capito l’utilità. Queste sono state le parole del ministro per l’innovazione Paola Pisano che al TG1 ha parlato di questa nuova app tracciamento per rintracciare i contatti in caso di contagio da coronavirus.
Ha poi continuato dicendo che siamo il primo paese in Europa, e tra i primi nel mondo, ad utilizzare questo tipo di tecnologia per combattere il coronavirus, sviluppando un’applicazione che è stata creata nel pieno del rispetto della privacy delle normative europee.

Dunque parlando di numeri ieri è stata l’applicazione più scaricata della giornata sia sugli store Google che su quello Apple.
Come abbiamo detto precedentemente l’applicazione è attiva solo nelle regioni in cui è stata avviata la fase di test (Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria), in queste regioni l’applicazione collegato al sistema sanitario nazionale, mentre per le restanti altre regioni si dovrà attendere la chiusura della sperimentazione ma si potrà lo stesso scaricare mentre i servizi che offre non saranno accessibili.Richiesta permessi Immuni

Questa fase di test durerà alcuni giorni, ha spiegato il vice ministro della salute Pierpaolo sileri, da ciò ci fa capire che dalla prossima settimana verrà estesa anche nel resto d’Italia.
Inoltre volevamo parlarvi anche di alcune segnalazioni che riportano un bel numero di utenti. Infatti nelle primissime ore dopo il lancio ufficiale, decine di utenti hanno lamentato sulla vagina Android alcuni malfunzionamenti. Questi utenti, come si legge dalle recensioni, sono quasi tutti i possessori di uno smartphone Huawei e lamentano il mancato funzionamento in background di immuni e quindi l’impossibilità di ricevere le notifiche di esposizione.

Probabilmente i problemi di compatibilità che si stanno registrando, dipendono dalla messa al ban di Trump che impedisce Huawei di avere qualunque relazione con l’azienda statunitense, e per questo motivo è immuni non riesce a funzionare in background su questi Smartphone. Probabilmente Huawei sta cercando di realizzare una versione di immuni che sfrutti Huawei mobile service anziché i Google mobile services.

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