Come abbiamo spiegato in qualche articolo precedente, IL motivo di questo errore risiede nella funzione click to chat, che permette agli utenti di inviare messaggi sulla applicazioni di messaggistica anche non avendo il contatto registrato sulla rubrica. Per fare ciò bisogna creare una URL seguendo questo esempio “https://wa.me/numeroditelefono”;.
Il ricercatore ha scoperto che i metadati del sito sono indecisa ti dà Google in modo automatico, compreso il numero di telefono che ovviamente può essere visionato da tutti.
Un primo momento WhatsApp non ha ritenuto il problema così grave da dover subito intervenire, ma in un secondo momento dopo che tutti gli articoli di tutte le riviste online hanno deciso di prendere le contromisure allora WhatsApp è dovuto intervenire.
Alcune di queste riviste hanno definito il problema un bug altre una semplice svista, sta di fatto che come dimostra il rapido intervento per far tornare tutto alla normalità, fa capire che non si trattava di un semplice errore ma dì qualcosa che poteva compromettere la privacy moltissimi utenti.
Già febbraio il sito Motherboard aveva scoperto migliaia di gruppi WhatsApp presenti su Google dov’è qualsiasi utente poteva accedere e leggere i messaggi scambiati.
stavolta invece la causa del problema è stata la funzione click to chat utilizzata da molti siti web, soprattutto e-commerce, per facilitare l’invio di messaggio da parte degli utenti.
Sebbene WhatsApp abbia cercato di difendersi dichiarando che il motore di ricerca indicizzata solamente gli URL, nel giro di poche ore ha deciso di indicizzare dai motori di ricerca soltanto il dominio wa.me così che in futuro non si ripeteranno dei casi analoghi.