Google sempre molto vaga, ha rigettato ogni accusa sulla società israeliana galcomm ma quale sembrerebbe la destinataria dell’enorme mole di dati raccolti dalle 70 estensioni.
per non farsi scoprire facilmente, il meccanismo era tarato per funzionare solo su dispositivi di utenti privati e non all’interno di una rete aziendale.
La maggior parte delle estensioni, serviva ad avvisare gli utenti In caso di navigazione su siti pericolosi, oppure per convertire un file in vari formati. In realtà i suoi era scopo era quello di leggere la cronologia del browser è molto alta informazioni personali per poi trasmetterla ai server remoti. Attualmente non è chiaro chi ci fosse dietro a questa estensione.
Le 70 estensioni trasmette con i dati degli utenti a oltre 15.000 domini web, tutti collegati tra loro e tutti di proprietà di una società israeliana.
Moshe Fogel, proprietario di Galcomm, affermato che la sua azienda non è coinvolta e non è compiti di alcune attività dannosa, al contrario collaborano con le forze dell’ordine garantire meccanismi di sicurezza e prevenzione di eventuali episodi del genere.
Google ha poi affermato: facciamo regolarmente pulizia puoi cercare estensioni pericolose che utilizzano simili tecnico e, codice o comportamenti”, questo è quanto dichiarato da un portavoce di Google. Già nel 2018 avevano affrontato un problema simile è migliorato la sicurezza del Chrome store, ma dopo due anni estensioni pericolose risulta ancora molto numerose ed ha aggiunto un totale di 1,7 milioni di download sul browser.