Allerta conti corrente: il costo di questi potrebbe triplicare

Con l’approssimarsi dell’anno nuovo, sono tantissime le persone che si informano su come ridurre i costi. Questo vale soprattutto adesso, considerati i tempi di crisi. Farlo significa, per forza di cose, informarsi anche sui conti corrente che, come ben si sa, hanno delle spese non indifferenti.

Nelle prossime righe, vediamo assieme alcune informazioni in merito ad alcuni conti il cui costo, nei prossimi mesi, potrebbe alzarsi e non di poco.

Allerta conti correnti: ecco cosa sapere

Per capire come potrebbe cambiare nei prossimi mesi la situazione relativa al costo dei conti corrente è il caso di rammentare il fatto che, dal prossimo 1° gennaio, le banche italiane dovranno recepire la normativa Eba (ci sono gruppi come BNL che hanno già iniziato a farlo).

Cosa prevede? L’impossibilità di ricevere addebiti automatici in conto – p.e. quelli relativi alle bollette domiciliate o all’utilizzo della carta di credito – nei casi in cui non si ha liquidità sufficiente. Per essere precisi, ricordiamo che, dopo soli 3 mesi di insolvenza per 100 euro, il cliente può essere segnalato come cattivo pagatore alla Centrale Rischi.

Questa novità, secondo gli esperti, porterà i cittadini a cauterlarsi e ad aumentare la giacenza media sul conto. Nei casi in cui si supera la somma di 5.000 euro, si sa che, per legge, scatta l’imposta di bollo di 34,20 euro.

I cambiamenti potrebbero non finire qui! Fondamentale è infatti citare la volontà, da parte di Bancomat spa, di aumentare i costi dei prelievi presso gli ATM. Oggi come oggi, non c’è ancora nulla di concreto in quanto, in data 18 dicembre 2020, è stata ufficializzato l’avvio, da parte dell’Antitrust, di una procedura di istruttoria.

Da parte di Bancomat spa ci sarebbe l’intenzione di eliminare la commissione interbancaria e di applicare una commissione direttamente a carico del titolare della carta, con una somma definita in maniera autonoma da ciascun istituto proprietario dell’ATM.

Nel caso in cui dovesse concretizzarsi questa novità, un correntista medio arriverebbe a pagare annualmente circa 100 euro in più. In attesa di capire cosa deciderà l’Antitrust, la cosa migliore da fare è consultare le directory dedicate, che permettono di scegliere il conto migliore considerando diversi criteri, dall’apertura online o in filiale fino alla volontà di ricevere la carta di credito, la carta di debito o eventuali carte prepagate.

Inoltre, è il caso di ricordare che in sede di scelta del conto corrente migliore online è possibile considerare pure la possibilità di fare trading.

Lascia un commento