Allerta sulle pensioni 2021: ecco la situazione

Come tutti gli anni in questi giorni, sono tantissime le persone che si pongono domande in merito alla situazione delle pensioni. Se sei qui, significa che ti stai ponendo interrogativi in merito anche tu! Perfetto: nelle prossime righe di questo articolo, potrai trovare diverse informazioni relative alle pensioni 2021.

Rivalutazioni pensioni 2021: ecco cosa sapere

Quando si parla di pensioni 2021, è necessario ricordare la pubblicazione, da parte dell’INPS, della circolare 148 del 18 dicembre 2020. Per capire cosa succederà ai trattamenti previdenziali il prossimo anno, è importante rammentare che, con il decreto del Ministero delle Finanze del 16 novembre 2020, è stato stabilito – in maniera definitiva – l’incremento della perequazione automatica.

Per dare qualche numero in merito ricordiamo che, in merito alle pensioni 2020, l’incremento della perequazione era stato fissato, in via provvisoria, allo 0,5%. Secondo il decreto sopra citato, salvo conguagli non si avranno, per il 2021, adeguamenti dell’importo delle pensioni.

In poche parole, per l’anno che stiamo per accogliere bisogna aspettarsi un aumento esiguo delle pensioni. Per il 2022, invece, non si parla proprio di aumenti. A questo punto, rimane aperto l’interrogativo sui trattamenti pensionistici che saranno interessati dalla rivalutazione.

Si parla nello specifico di:

  • Pensioni sociali
  • Assegni sociali
  • Trattamenti previdenziali e assegni destinati ai mutilati e agli invalidi civili

Sulla base della sopra ricordata circolare dell’INPS, si può parlare di regole di rivalutazione speciali per i titolari di alcuni trattamenti. Ecco i beneficiari:

  • Pensionati vittime di atti di terrorismo, loro familiari e loro superstiti.
  • Mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti (in questo caso, si ha a che fare con una quota rivalutabile che è stata aumentata allo 0,79%)
  • Indennità e assegni accessori relativi alle pensioni degli ex dipendenti civili e militari della PA

Altre informazioni

Salutato da molti come una vera e propria beffa, il prolungamento del blocco della rivalutazione pensioni è solo uno dei punti che caratterizzeranno lo scenario previdenziale nel 2021. Da non dimenticare è anche la conferma dell’Opzione Donna. Questo regime, introdotto ormai diversi anni fa, prevede la possibilità per le donne di uscire dal mercato del lavoro a 58 anni – 59 per le autonome – e con almeno 35 anni di contributi.

Fondamentale è accettare il calcolo dell’assegno con metodo contributivo e non retributivo. Facciamo altresì presente che è possibile riscattare gli anni universitari con il sistema agevolato anche per i periodi che precedono il 1996 (come da decreto legge 4/2019) e chiedere la liquidazione del trattamento pensionistico con l’Opzione Donna.

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