La truffa del CashBack: attenzione a cosa sta accadendo

Il piano cashback è al centro dell’attenzione da diverse settimane. Quando lo si nomina, però, è il caso di fare attenzione anche alle possibili truffe. A portare il focus mediatico su queste ultime ci ha pensato Striscia la Notizia, con un servizio che ha visto uno degli inviati del tg satirico. In che modo i criminali agiscono? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.

App a pagamento: attenzione a non scaricarle!

Quando si parla di truffa del cashback, è innanzitutto necessario chiamare in causa delle app a pagamento che, presenti sugli store Android e Apple, fanno riferimento alla misura del Governo, ma senza ovviamente dare la possibilità di accedere al rimborso a seguito dell’esecuzione di spese con la carta di credito o con altri metodi di pagamento digitali (presso esercizi fisici).

Fondamentale per evitare di pagare soldi inutili è utilizzare solo l’app ufficiale IO, che è totalmente gratuita. Anche se le app sopra ricordate non costano tantissimo – parliamo di somme che arrivano massimo a 0,90 euro – non è davvero il caso di pagare visto che, ribadiamo, l’app IO, oltre ad essere l’unica autorizzata a livello istituzionale, è anche gratuita.

Quali sono i nomi di queste app truffaldine? Cashback di Stato l’Originale e Cashback di Stato Italia App, entrambe, ribadiamo, tutto tranne che gratuite. Cosa succede se le si scarica? Oltre a pagare, si ha la possibilità di calcolare il 10% di un determinato importo Niente a che vedere con rimborsi, insomma.

Come specificato nel servizio del tg satirico di Antonio Ricci, sempre in prima linea quando si tratta di smascherare truffe, la cosa è stata segnalata al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha assicurato di aver eliminato dagli store queste app truffaldine e di mettere in atto un monitoraggio costante di quelle che vengono pubblicate.

L’unico modo per difendersi e per evitare di perdere soldi è quello di non scaricare queste app. Sembra banale dirlo ma alla fine non lo è così tanto e il motivo è molto semplice: in pochi giorni, infatti, hanno raggiunto entrambe i primi posti negli store (parliamo ovviamente solo di quelle denunciate dal servizio di Striscia).

Con il download non solo non si ottiene il tanto agognato rimborso, ma si mettono anche i propri dati personali in mani sconosciute. I dati personali e soprattutto quelli della carta di credito. Sì, hai capito bene: il rischio è quello di trovarsi con brutte sorprese sull’estratto conto!

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