E’ evidente che il boom dei conti correnti gratuiti, il più delle volte gestibili tramite il sistema definito home banking, ossia semplicemente attraverso il proprio smartphone o tablet, sta rivoluzionando il modo di interfacciarsi con il sistema bancario, sopratutto in un contesto particolare come quello pandemico che ha costretto una ridefinizione anche del conto corrente.
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Conto gratuito?
Molte banche, italiane e straniere, propongono infatti diversi piani totalmente gratuiti, che permettono l’apertura di uno o più conti correnti senza un vero e proprio limite, opzione che viene scelta da una fascia sempre più larga di utenza, anzi alcuni servizi, come N26, Revolut e simili sono gestibili solo tramite le applicazioni ufficiali e non hanno costi di sorta, in termini di canoni o prelievi. Ma davvero non si paga nulla?
In realtà sebbene non esista un limite vero e proprio, lo Stato italiano impone la cosiddetta imposta da bollo per chiunque abbia una giacenza media sul conto, indifferente dal tipo, che si manifesta in 34,2 € annui, per una giacenza media pari o superiore ai 5000 euro, mentre la cifra sale a 100 € qualora il conto fosse intestato ad una persona giuridica, indifferentemente dalla giacenza media.
Per evitare di pagare l’imposta sul bollo, ossia la tassazione richiesta da parte dello Stato è opportuno mantenere la giacenza media sotto i 5000 euro oppure essere in possesso di un’ISEE aggiornato che non sia superiore ai 7500 euro.