C’è chi per mantenere un ricordo affettuoso col passato le ha conservate, chi invece ha voluto provare a essere lungimirante e le ha messe da parte aspettando che ne aumentasse il valore. Chi invece le ha semplicemente dimenticate in qualche vecchio portafoglio o salvadanaio. Qualunque sia il motivo che vi ha spinto a tenere da parte le vecchie lire (e in particolare le 200 lire), potete rallegrarvi: alcune possono valere davvero una fortuna! Ma quali sono e come riconoscerle?
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Quanti tipi di 200 lire esistono e quali sono quelle rare?
Innanzitutto, bisogna partire col dire che delle 200 lire ne esistono diverse versioni. La prima versione risale al 1977 ed era composta da una lega di bronzo, rame e alluminio (detta Bronzital). Sulle due facce sono raffigurate una donna rivolta verso destra e la scritta riportante il valore (200 lire) racchiusa da un ingranaggio, simbolo del lavoro sul quale si fonda la Repubblica Italiana. Nello stesso anno (1977) furono emesse anche delle 200 lire di “prova”, che infatti sono comunemente dette “200 lire prova”. Su queste monete troviamo infatti la scritta “PROVA” sul lato del rovescio. L’anno successivo sono state emesse le 200 lire, poi integrate da quelle dette “Mezzaluna”, riportanti una mezzaluna sotto al collo della donna. Il disegno non era intenzionale, bensì un errore di coniatura. Nel 1979 entrano in circolo altre varianti, di cui una detta “Testa Pelata”, e l’anno successivo le monete commemorative “200 lire Lavoro”. Queste ultime riportano il busto della celebre Maria Montessori da una parte e i paralleli, una donna e una vanga dall’altra, per celebrare la Giornata internazionale della Donna e l’opera della FAO. Nel 1989 tornano alla ribalta le 200 lire commemorative in occasione dei festeggiamenti per il Primo centenario dell’Arsenale navale di Taranto, come si evince dal veliero “Amerigo Vespucci” raffigurato. Le altre monete da 200 lire coniate successivamente sono tutte commemorative, e nello specifico:
- 200 lire 1992 “Filatelia Tematica”, in occasione dell’Esposizione Mondiale di Filatelia Tematica
- 200 lire 1993 “Aereonautica Militare”, per il 70° anniversario dell’Aeronautica Militare
- 200 lire 1994 “Arma dei Carabinieri”, per il 180° anniversario dell’Arma dei Carabinieri.
- 200 lire 1996 “Accademia Guardia di Finanza”, per i 100 anni dell’Accademia della Guardia di Finanza.
- 200 lire 1997 “Lega Navale Italiana”, per i 100 anni della Lega Navale Italiana
- 200 lire 1999 “Carabinieri”, per il 30° anniversario del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri
Quanto valgono le 200 lire?
Ma passiamo ora a capire qual è il valore di mercato delle vecchie 200 lire. Come abbiamo visto, ne esistono diverse versioni relative all’anno in cui sono state coniate, e non tutte riportano lo stesso valore. Le primissime monete da 200 lire, per esempio (quelle coniate nel 1977), potremmo pensare che siano le più preziose, invece a causa dell’altissimo numero di esemplari, il loro valore non supera un euro. Quelle coniate lo stesso anno ma riportanti la scritta “PROVA” sono invece molte di meno: circa 1500 monete coniate in tutto. Proprio per il limitato numero di esemplari presenti in circolazione, queste sono le monete da 200 lire con il valore più alto in assoluto: in condizioni FDC (fior di conio, ovvero come se fossero appena uscite dalla Zecca) possono arrivare a valere anche 800 euro. Quelle in condizioni meno buone ma comunque eccellenti, dette “splendide” (abbreviato in SPL), comunque possono valere anche fino a 500 euro.
Di seguito i valori per le altre versioni delle 200 lire (sempre riferito alle condizioni ottimali):
- 1978: 1 euro
- 1978 “Mezzaluna”: dagli 8 euro ai 90 euro
- 1979 “Testa Pelata”: dai 30 ai 50 euro
- 1979 “Testa Pelata” senza firma dell’incisore: 10 euro
- 1980 “Lavoro”: 1 euro
- 1981: 2 euro
- 1989: 2 euro
- 1990 “Consiglio di Stato”: 2 euro
- 1992 “Filatelia Tematica”: 2 euro
- 1993 “Aereonautica Militare”: 2 euro
- 1994 “Arma dei Carabinieri”: 2 euro
- 1996 “Accademia Guardia di Finanza”: 2 euro
- 1997 “Lega Navale Italiana”: 2 euro
- 1999 “Carabinieri”: 2 euro