10 Lire che valgono tantissimo: ecco quali sono

Parlando di collezionismo dobbiamo considerare i parametri che permettono una corretta valutazione delle monete:

  • Rarità, più una moneta è rara, più è preziosa,
  • Autenticità, ovviamente per avere un valore collezionabile dev’essere autentica, le diciture NGS (Numismatic Guarantee Corporation) o (PCGS (Professional Coin Grading Service) sono una garanzia,
  • Caratteristiche, il peso e la purezza del materiale sono elementi che condizionano molto il prezzo,
  • Stato di conservazione, graffi e segni che ne compromettono la qualità abbassano la valutazione. Infatti le monete che hanno più valore sono le così dette Fior di Conio (FdC).

Ci sono alcune monete che, grazie a queste caratteristiche, hanno assunto un valore collezionistico importante. Rientrano tra queste le monete da 10 lire, oggi sono nella memoria di chi ha qualche anno in più, ma vale sicuramente la pena provare a cercarne qualcuna tra i vecchi oggetti.

Monete da 10 Lire rare

Le monete da 10 Lire più rare sono quelle coniate durante il Regno d’Italia, risalenti tra il 1861 e il 1865, quando nasce la Lira italiana come moneta ufficiale del Regno. Le monete di questo periodo, a secondo del loro stato di conservazione e uso, hanno valori che variano da 300 € ai 2000. Tuttavia alcune monete dal 10 Lire battute all’asta hanno raggiunto livelli davvero interessanti di quasi 20.000 euro.

La moneta da 10 Lire del 1863, che raffigura Vittorio Emanuele II e dall’altro lato lo stemma sabaudo, ha un valore che parte dai 150 € se FdC.

I pezzi coniati tra il 1910 e il 1912, le così dette 10 Lire Aratrice, raffigurano l’effige del Re e dall’altro lato una rappresentazione simbolica dell’Italia, spaziano dai 12.000 ai 24.000 euro.

Cala di un poco il valore delle monete emesse tra il 1926 e il 1934, che raffigurano Vittorio Emanuele III e dall’altro lato una biga guidata da una figura allegorica. Queste variano tra i 1.000 e i 4.600 euro a pezzo. Le 10 Lire Re Vittorio Emanuele III, del periodo tra il 1936 e il 1941 oscillano tra i 4.000 e i 13.000 euro.

Monete da 10 lire comuni, ma di valore

La prima moneta da 10 Lire emessa dalla Repubblica Italiana è quella definita “10 Lire Pegaso” perché riproduce l’effige del mitico cavallo alato della cultura mitologica e dall’altra parte un ramoscello d’olivo. Forgiata con una lega chiamata Italma, pesa 3 grammi e misura 29 millimetri. E’ stata coniata tra il 1946 fino al 1950.

Una moneta FdC del 1946 piò valere fino a 500 €, se è ben conservata può avere un valore tra i 200/300 €. La più rara risale al 1947, questo pezzo può arrivare a 1.700 € e 4.500 €.

Le 10 Lire con due spighe di grano e un aratro sull’altro lato, sono state messe in circolazione dal 1951 fino al 2001, anche se non venivano più utilizzate dagli anni 80 del 900. Realizzate sempre in lega Italma, pesano 1,6 grammi. I pezzi che hanno più valore sono quelli del 1954, infatti, se FdC possono arrivare a 90 €.

Le annate più rare sono il 1946 e 1947 per quanto riguarda le 10 Lire Pegaso e gli anni 1951, 1954, 1965 per le 10 Lire Spighe. Indipendentemente dal loro stato di conservazioni, le monete che presentano dei difetti di conio, possono assumere un valore tra i collezionisti e quindi vale la pena controllare nei portafogli e rivolgersi a loro per una valutazione.

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