Anche per abbassare la glicemia ci sono dei rimedi naturali. Oggi vi parliamo di quello che utilizza la buona acqua. Per abbassare la glicemia, in questo caso, bisogna berne almeno due litri nell’arco della giornata. Metà va bevuta prima di pranzo e l’altra prima della cena. Dopo bisognerebbe non berne più per non disturbare il sonno con lo stimolo ad urinare. Quando si ha glicemia alta bere acqua è un rimedio davvero naturale per abbassarla. Bevendo acqua, infatti, non aumentano i livelli di zucchero nel sangue che, se troppo elevati, invece, possono causare disidratazione. Bere acqua, inoltre, aiuta il corpo ad eliminare il glucosio in eccesso attraverso l’urina. Il diabetico deve solo stare attebto quando i livelli di glucosio nel sangue superano 180 mg/dl.
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Che ci sia bisogno di acqua da bere, quando la glicemia è alta, si capisce da alcuni sintomi. Minzione frequente, sete eccessiva, bisogno di veglia costante durante la notte per urinare. Se non si interviene subito si è a rischio idratazione. In genere la disidratazione si avverte quando si ha bocca secca, sete estrema, urina molto gialla, mal di testa e crampi. Con il passare del tempo se non si beve i sintomi diventano più gravi: urine scure, vertigini, confusione, allucinazioni e coma.
Per tenere sotto controllo il diabete ci sono anche dei cibi. Ortaggi e frutta anzitutto. Mangiare pane e pasta integrale. E poi ancora due porzioni di pesce a settimana e preferire carni magre e bianche. Il consiglio è di bere una tazza di latte parzialmente scremato o scremato al giorno oppure uno yogurt magro. Latticini e formaggi, invece, vanno mangiati non più di 2 volte a settimana. Per cucinare o condire le insalate, inoltre, il diabetico dovrebbe usare solo olio di oliva. Evitare infine burro, strutto, panna e pancetta perché sono grassi saturi.
Non tutte le acqua sono le stesse. Ecco come scegliere una buona acqua. Bisogna stare attenti ai minerali presenti. Le acque calciche sono consigliate nella crescita, in gravidanza, in menopausa e nella prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione. Quelle sodiche sono buone per chi pratica attività sportiva. Le acque solfate sono adatte per chi soffre di disturbi gastrointestinali. Le magnesiache aiutano nel prevenire crampi muscolari, apatia e incapacità di concentrazione.
Attenzione anche alla sua composizione chimica. Bisogna sempre controllare il residuo fisso, il pH e la durezza. Il residuo fisso dice la quantità di minerali che restano depositati dopo l’essiccazione di 1 litro d’acqua a 180 °C. In questo caso più il valore è basso e più l’acqua è leggera. Il pH indica, invece, il grado di alcalinità o di acidità dell’acqua. Le acque minerali hanno un pH compreso tra 6,5 e 8,0. La durezza infine mostra il valore del calcare presente: più è elevato, più l’acqua è calcarea, quindi dura.