Quanto costa fare una banconota da 500 euro? Ecco la sorprendente risposta

L’universo monetario è in costante cambiamento e sviluppo, al pari di quello degli stessi paesi che sono portati a mutare anche i sistemi economici. Anche l’Unione Europea, che ha centralizzato da molti anni la diffusione del sistema economico unitario tutto attraverso la Banca Centrale Europea non è “ferma” da nessun punto di vista.

La volontà di emettere nuove banconote a partire dal 2024, unita ad una politica condivisa di cashless, ossia votata ad una graduale riduzione del contante, sopratutto per motivazioni legate alla sicurezza e alla “trasparenza” visto che è proprio il denaro liquido ad essere utilizzato per operazioni illecite quando non addirittura legate alla criminalità organizzata, oltre che favorire il lavoro nero, oltre a presentare l’annosa problematica della contraffazione, che ogni anno “costa” diversi miliardi.

Taglio elevato

La banconota da 500 euro è la più “grande” sia dal punto di vista delle dimensioni che di valore facciale: nonostante sia tendenzialmente stata “poco diffusa”, ha rappresentato comunque circa il 30 % della produzione di banconote dal 2002 al 2014, anno in cui la BCE ha deciso di sospenderne la produzione. La decisione di sospendere la circolazione è stata presa nel 2019, anche se le banconote da 500 euro restanti manterranno interamente il proprio valore per sempre.

La decisione di sospendere questo taglio di banconote non è riconducibile ad un’alta percentuale di pezzi falsificati, quanto piuttosto per limitare l’utilizzo di queste banconote in senso generale, utilizzate sopratutto per finanziare attività illecite, provocando nel contempo un ammanco nelle casse dello stato.

Quanto costa fare una banconota da 500 euro? Ecco la sorprendente risposta

Neanche nei costi di produzione è riconducibile questa scelta, visto che le 500 euro non “costavano” di più rispetto di altri tagli monetari: una banconota da 5 euro “costa” singolarmente 9 centesimi mentre i 500 euro presentavano un costo di 18 centesimi per singolo esemplare.

Le ragioni sono quindi non legate al costo, quanto esclusivamente pratiche.

 

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