Ecco chi potrà andare in pensione prima: la lista completa

La pensione rappresenta sempre più una sorta di “miraggio” sopratutto per le generazioni oggi impegnate in contesti lavorativi: da anni infatti il nostro paese sta affrontando una fase piuttosto problematica dal punto di vista previdenziale, a fronte di una crisi lavorativa, che, unita ad un’aspettativa di vita sempre più elevata, ha sviluppato metodologie di uscita dal mondo del lavoro non sempre percepite come “giuste”.

Ecco chi potrà andare in pensione prima: la lista completa

Un esempio è dato dall’oramai “defunta” Quota 100, misura di pensionamento anticipato attiva dal 2019 al 2021 che permetteva ai lavoratori di andare in pensione con almeno  62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi: questa formula, fortemente voluta da partiti politici come la Lega, è stata aspramente criticata da più parti ed ha portato ad un mancato rinnovo della misura. A partire dal 2022 infatti è stata temporaneamente ripristinata la Quota 102, che permette un’uscita dal lavoro con almeno 64 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi.

La tipologia tradizionale di pensionamento anticipato necessita di almeno

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Per la pensione di vecchiaia sono invece necessari almeno 20 anni di contributi e avere 67 anni di età.

Esistono anche altre forme di pensionamento anticipato come Opzione donna che può essere utilizzata dalle donne che hanno maturato almeno 58 anni di età (dipendenti) o 59 anni (autonome) e oltre ad un minimo di 35 anni di anzianità contributiva. Opzione donna è stata prorogata dallo scorso anno e mantiene anche le medesime tipologie di “scala mobile”, che risulta essere di 12 mesi, 18 mesi per le autonome.

Ripristinata anche Ape Sociale, che risulta idonea per chi ha almeno 63 anni di età ed hanno accumulato almeno 30 anni di contributi, oltre a far parte di alcune specifiche categorie come i disoccupati, invalidi civili con grado di invalidità maggiore al 74% e chi si occupa di attività di“caregivers”, ossia alla gestione di un familiare in condizione di gravità fisica e/o mentale.

Ape sociale può essere richiesta anche da parte di chi fa lavori pesanti, nello specifico, chi fa parte delle seguenti categorie:

  • Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
  • Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni
  • Conciatori di pelli e di pellicce
  • Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
  • Conduttori di mezzi pesanti e camion
  • Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni
  • Addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
  • Insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido
  • Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati
  • Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia
  • Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti

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