Ecco chi potrà andare in pensione prima: la lista completa

Il sistema pensionistico italiano da anni offre di diverse problematiche definibili “stagnanti”, frutto di politiche non certo felici, spesso troppo penalizzanti per le categorie che mirano ad uscire in modo congruo dal mondo del lavoro.

E’ evidente che la situazione non è facile, anche a fattori come la decrescita demografica e della speranza di vita sempre più alta, essendo l’Italia un paese considerabile “anziano”.

Ecco chi potrà andare in pensione prima: la lista completa

Abbandonata la tanto discussa Quota 100 che permetteva il pensionamento anticipato con almeno 62 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni, voluta fortemente dal governo “gialloverde” (il Conte I), in particolare dalla Lega, il governo Draghi ha momentaneamente optato per Quota 102, in attesa di una più sostanziale riforma della pensione.

Di contro per avere accesso alla pensione anticipata ordinaria restano nel 2022 i requisiti contributivi richiesti nel 2021: 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dal requisito anagrafico. La situazione è diversa per i lavoratori precoci, chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni e che hanno contributi prima del 31 dicembre 1995 possono chiedere la pensione con 41 anni di contributi, con un conseguente anticipo di 10 mesi se donne e di un anno e 10 mesi se uomini.

E’ stata confermata anche per il 2022 Opzione donna, anche se resta piuttosto penalizzante visto che circa 1/4 dei contributi viene “tagliato” se si fa uso di questa forma di prepensionamento: opzione donna infatti è destinata alle lavoratrici dipendenti con 58 anni di età e 35 di contributi e alle autonome con 59 anni, alla quale va applicata una “finestra mobile” di 12 mesi.

Possono usufruire dell’Ape Sociale, una sorta di prepensionamento per chi ha almeno 63 anni di età, 30 anni di anzianità contributiva (36 per i lavoratori gravosi) e una delle seguenti condizioni di disagio sociale:

  • essere in stato di disoccupazione;
  • assistere da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità:
  • essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%;
  • svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno 6 anni in via continuativa una o più delle attività gravose previste dalla legge (in questo caso servono 36 anni di contributi).

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