Non ci crederai mai, la novità sulle pensioni sorprende tutti, ecco cosa sta cambiando. Nella giornata del 7 aprile, i sindacati hanno chiesto al governo di discutere in materia di pensioni: sia per quelle anticipate sia per la prossima riforma per l’ anno 2023.
Intanto prima dell’incontro, una nuova richiesta arriva dall’ Anp–Cia (Associazione Nazionale Pensionati-Confederazione Italiana Agricoltori), si tratta dell’aumento delle pensioni minime per coloro che percepiscono assegni bassi, come ad esempio molti ex agricoltori che ricevono su per giù meno di 500 euro al mese.
Aumento pensione minima: ecco la novità
Il presidente dall’Anp-Cia pugliese Franco Tinelli è stato chiaro e chiede a tutti costi una riforma delle pensioni che permetta ai pensionati di vivere in modo degno, oggi alcuni arrivano alla soglia di povertà. Stando ai dati, in Puglia ci sono circa 20mila agricoltori pensionati.
- il 43 per cento percepisce la pensione minima: quindi 500 euro al mese;
- il 34 per cento invece percepisce un assegno mensile di 750 euro;
- Solo il 17 per cento percepisce un’indennità pensionistica pari a 1000 euro al mese.
Pensate che L’indice ISTAT prevede un importo minimo mensile di 526 euro per vivere, ma non è solo una questione della Puglia, anche la Campania è in pessime condizioni. Se si vuol pensare a molti lavoratori in nero che percepiscono purtroppo solo la minima e vivono di stenti. Oggi il 44 per cento dei pensionati vice in semi povertà, il 12% non riesce a sostenere le spese della casa e del cibo in poche parole, una tragedia.
Le pensioni attuali secondo l’Istat
Ecco gli importi delle pensioni attuali:
- il nuovo importo della pensione minima pari a 523,83 euro mensili
- l’assegno sociale ammonta a 468,10 euro mensili (6.085,43 euro annui).
- Per gli invalidi civili e i sordomuti la pensione mensile è di 291,69 euro mensili.
- Per i ciechi l’importo è pari a 215,35 euro mensili se parziali, e 315,45 euro se totali.
L’ANP CIA si batte per garantire a tutti pensioni dignitose, per garantire ai lavoratori un futuro migliore e dignitoso, pari agli anni svolti di lavoro.
Per equiparare la situazione, si dovrebbe arrivare progressivamente ai minimi pensionistici al 40% del reddito medio nazionale, per un totale di 650 euro, come previsto dalla Carta Sociale Europea. Sembra non essere molto, ma è comunque un traguardo.