Pensione anticipata: ecco le istruzioni per richiederla

Prima o poi, tutti dobbiamo andare in pensione, anche se la situazione legata al nostro paese, a sua volta condizionata a numerosi altri fattori, sembra rendere sempre più difficile l’uscita naturale dal mondo del lavoro. Una generale decrescita demografica, alimentata anche dalla speranza di vita (solo parzialmente affievolita da due anni di Covid), oltre a diverse politiche non particolarmente soddisfacenti del sistema pensionistico, hanno contribuito a rendere sempre più difficile andare in pensione.

Pensione anticipata: ecco le istruzioni per richiederla

Esistono tuttavia diverse tipologie di pensione anticipata, anche se la riforma pensionistica che stabilità le novità in tal senso, non arriverà prima del 2023: nel frattempo Quota 102 ha preso temporaneamente il posto di Quota 100. Quota 102 permette a chi ha almeno 64 anni di età anagrafica e 38 di contribuzione di andare in pensione.

La forma più comune di pensione anticipata permette ai dipendenti privati o autonomi di ritirarsi dal mondo del lavoro con queste condizioni:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne

Qualsiasi forma di pensionamento anticipato fa ricorso alla cosiddetta “finestra mobile” ossia il lasso che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti per accedere alla pensione e la decorrenza della stessa. Sia per uomini che donne questa risulta essere di 3 mesi, e la domanda può essere presentata a partire da 3 mesi prima del raggiungimento dei requisiti di accesso richiesti.

E’ possibile fare richiesta attraverso un qualsiasi Caf/Patronato adibito, oppure attraverso il portale dell’INPS, sia telefonicamente (attraverso il “Contact center” al numero 803 164 (gratuito da rete fissa oppure 06 164 164 da rete mobile). Risulta possibile farlo in maniera autonoma, attraverso il sito ufficiale, se in possesso di SPID, CIE o CNS.

Altra forma possibile di pensionamento anticipato è Quota 41, destinata ai lavoratori precoci, ossia coloro che hanno sviluppato 41 anni di contributi e che hanno almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età. Devono inoltre rientrare in una delle seguenti categorie.

  • lavoratore disoccupato a seguito di licenziamento che ha terminato almeno da 3 mesi di fruire dell’intera Naspi spettante
  • lavoratore caregiver che si occupa da almeno 6 mesi di un familiare convivente con grave handicap ai sensi della legge 104/1992
  • lavoratore invalido con percentuale pari o superiore al 74%
  • lavoratore usurante o gravoso

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