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Il nostro paese da anni soffre di varie problematiche relative al sistema contributivo, quindi in merito a stipendi e pensioni. L’Italia infatti deve fare i conti con un contesto svantaggioso (età media in aumento, decrescita oramai confermata anche per l’anno in corso), oltre a politiche non esattamente favorevoli ad un’uscita tranquilla dal mondo del lavoro. Inoltre al termine di ogni anno fiscale, lo stato modifica sensibilmente in maniera più o meno generica le varie tipologie di pensioni.
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Prima di tutto, al netto di una mancata comunicazione da parte dell’INPS e Poste Italiane, è bene rammentare che non è più prevista l’oramai tradizionale concezione di pensionamento erogato in anticipo: le pensioni relative al mese di maggio, salvo comunicazioni dell’ultima ora, saranno erogate sempre in base alla prima lettera del cognome a partire dal primo giorno lavorativo di maggio, quindi dal 2 del mese. Resta viva tuttavia la possibilità da parte dei pensionati over 75 di delegare i carabinieri per il ritiro della pensione in posta con la consegna a domicilio, telefonando al 800.556.670 o presentarsi in caserma dei carabinieri.
L’importo totale di ogni pensione sarà come di consueto il cedolino pensionistico relativo al mese di maggio dovrebbe essere disponibile a partire dal 20 aprile 2022.
Confermato il sistema della perequazione, che ha visto un lieve incremento per le pensioni, in corrispondenza di fattori come l’inflazione che risulta essere del 1,7 % per gli assegni più bassi. L’adeguamento è calcolato quindi in maniera progressiva:
- 100 % per gli assegni più bassi, fino a 4 volte il minimo
- del 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo
- del 75% oltre questa soglia
L’assegno sociale ammonta a euro 467,65 mensili, mentre la pensione sociale ammonta a 385,40 euro mensili, mentre l’importo delle pensioni minime risulta essere di 523,83 mensili per un importo annuale di 6.809,79 euro.