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Rispetto a non troppi decenni fa, andare in pensione non rappresenta qualcosa di così “normale”, dopo aver passato gran parte della vita a lavorare, ma a causa di una serie di fattori, godere della meritata “tranquillità economica” risulta essere sempre più difficile. L’età pensionabile risulta sempre più alta a causa dell’età media che tende ad aumentare, in contrapposizione ad una decrescita che da oramai diversi anni rappresenta un problema realmente complicato da risolvere perchè chi è attualmente impegnato a lavorare non può essere adeguatamente “sostituito” dalle nuove generazioni come in passato. Il concetto di pensione anticipata, ossia il prepensionamento è stato fonte di dibattito a lungo: oggi chi può andare in pensione anticipata?
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La risposta è “dipende”, visto che il nostro ordinamento è stato più volte modificato e continuerà ad esserlo in futuro. Nel 2023 dovrebbe concretizzarsi una nuova riforma delle pensioni, ma attualmente chi ambisce ad abbandonare il lavoro deve obbligatoriamente ricorrere a soluzioni come Quota 102, ossia la variante di Quota 100, abrogata lo scorso anno. Quest’ultima permette di andare in pensione con almeno 64 anni di età e 38 di contributi.
La tradizionale “pensione di vecchiaia” può essere richiesta a fronte di 67 anni e 20 di contributi, mentre la pensione anticipata “tradizionale” prevede almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi per le donne.
Per questi bisogna tenere in considerazione coloro che hanno cominciato a versare contributi prima dell’1 gennaio 1996, dei 42 o 41 anni e 10 mesi di contribuzione. Di questi, almeno 35 devono essere calcolati senza prendere in considerazione i periodi di malattia o disoccupazione.
Nel 2022 è stata riconfermata Ape Sociale, che può essere richiesta per chi ha almeno 63 anni e aver versato 30/36 anni di contributi, a patto di far parte di una delle seguenti categorie:
- Può dimostrare un’invalidità di almeno il 74 %.
- E’ considerabile caregiver, ossia assiste un parente, un convivente o il coniuge affetto da grave disabilità.
- Risulta disoccupato.
Esiste anche la pensione anticipata per i lavoratori cosiddetti precoci, ossia coloro che hanno versato almeno 1 anno di contributi prima d’aver compiuto 19 anni. Per farne richiesta bisogna:
- aver svolto attività gravose o pesanti per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni.
- godere di un’invalidità di almeno il 74 %.
- come sopra, essere considerato caregiver per almeno 6 mesi.
- risultare disoccupato.