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A nessuno piace pagare le bollette, ossia le fatture relative a forniture e servizi, anche se ne comprendiamo l’importanza e i rischi che sono legati a non saldarle in tempo: in contesti come quello attuale, contraddistinto da profondi rincari dovuti a diversi fattori, come il “ritorno ai consumi” dopo due anni di pandemia ma anche all’attuale situazione socio-politica in Europa.
Siamo comunque abituati all’idea di pagare al più presto ciò che “consumiamo”, e anche se per molti pagare è un gesto praticamente istintivo, in alcuni casi conviene controllare alcuni dettagli.
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Le bollette, sopratutto quelle relative alle forniture di luce e gas possono essere effettivamente complesse da decifrare, in quanto sono oramai ricche di informazioni apparentemente difficili da comprendere. In primis, è sempre opportuno controllare se le condizioni contrattuali applicate sono quelle giuste: non tutte le tariffe sono uguali, visto che presentano diverse fasce orarie.
Spesso i cittadini non fanno caso a questo dettaglio e quindi si ritrovano a pagare di più rispetto a quanto “dovrebbero”. Alcune tariffe favoriscono i consumi in alcuni giorni della settimana e/o in fasce orarie definite. Quelle stabilite da ARERA, che sono presenti su tutte le bollette sono:
- F1 (ore di punta): da lunedì a venerdì, festività nazionali escluse, 8-19
- F2 (ore intermedie): da lunedì a venerdì, 7-8 e 19-23, sabato 7-23, festività nazionali escluse
- F3 (ore fuori punta): da lunedì a sabato, 23-7, domenica e festivi tutte le ore della giornata
- F23 (o F2+F3): tutti i giorni, sabato, domenica e giorni festivi, 19-8. Questa fascia comprende le ore incluse nelle fasce F2 e F3
Importante poi verificare, sopratutto se la bolletta è particolarmente salata il tipo di “lettura”: se è “stimata” vuol dire che il fornitore ha effettuato un calcolo non preciso. E’ possibile telefonare allo stesso per ordinare una lettura effettiva.
Inoltre, bisogna tenere d’occhio i termini di prescrizione, ossia la “scadenza” delle bollette. Se il fornitore reclama un pagamento vecchio di qualche anno, possiamo far notare questa scadenza. La prescrizione si applica nei seguenti modi:
Bollette della luce – per tutte quelle fino al 2 marzo 2018, la prescrizione resta di 5 anni;
- per tutte le bollette della luce emesse dal 3 marzo 2018 in poi, la prescrizione è di 2 anni, per quelle precedenti è di 5 anni.
- per quelle del gas gas emesse fino al 1° gennaio 2019 la prescrizione è di 5 anni, quelle successive è di 2 anni.