INPS, ecco i chiarimenti per l’assegno unico: “Attenzione”

L’INPS praticamente da sempre si occupa si diverse operazioni estremamente importanti, essendo il principale ente previdenziale controllato dallo Stato italiano: gestisce i contributi previdenziali e le pensioni ma è anche adibito alla gestione dei vari bonus e agevolazioni varie sviluppate dai governi. L’Assegno Unico rientra in questa ultima categoria, e ufficialmente ha preso il posto di tutta una serie di bonus legati alla gestione dei figli.

INPS, ecco i chiarimenti per l’assegno unico: “Attenzione”

Si tratta di un bonus economico, erogato attraverso un bonifico mensile (e non sulla busta paga, come avvenuto a lungo per altre forme di agevolazioni di questo tipo di cui l’Assegno Unico prende il posto, come gli Assegni familiari, il bonus mamma domani e il bonus bebè), destinato a tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori.

La misura prende in considerazione diversi parametri: è ottenibile per qualunque nucleo familiare comprendente figli a carico, e anche quelli “in arrivo”, a partire dal 7° mese di gravidanza. Rientrano nel calcolo anche i figli maggiorenni fino a 21 anni se a fronte di una frequentazione a un corso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea (licei, istituti professionali e tecnici, percorsi di Formazione Professionale Regionale, di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), Istituti Tecnici Superiori (ITS) o un qualsiasi corso di laurea.

In alternativa, per godere dell’Assegno unico il figlio maggiorenne deve svolgere il servizio civile universale, oppure risulti disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego oppure ovvero sia occupato in un tirocinio e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui. Non sono invece previsti limiti di alcun tipo (anche di età) per i figli disabili.

L’Assegno Unico “tiene conto” dell’ISEE ma sono previste delle maggiorazioni per famiglie numerose o per figli disabili.

L’assegno unico spetta anche ai nuclei familiari titolari del Reddito di cittadinanza, se in possesso dei requisiti richiesti senza fare un’ulteriore domanda. L’INPS ha fatto chiarezza in merito alle situazioni comprendenti  genitori separati, divorziati o naturali non conviventi: in questo caso il genitore esercente la responsabilità genitoriale in affido condiviso di uno o più figli appartenenti al nucleo familiare dell’altro genitore percettore del Reddito di cittadinanza, al fine del pagamento in parti uguali dell’assegno unico e universale, dovrà presentare una domanda per l’ottenimento della misura, che sarà erogata metà sulla carta del Reddito di Cittadinanza e l’altra metà attraverso il bonifico.

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