Bollette, ecco a cosa stare attenti prima di pagarle: la guida

Bollette, causa di pochissime gioie e decisamente più costanti dolori, anche solo concettualmente: le fatturazioni delle varie forniture energetiche infatti rappresentano da anni una sorta di “fastidio necessario” anche se in quasi tutti i casi ci sembrano sempre troppo alte, soggette a numerosi fattori. Quasi tutte le fatturazioni infatti subiscono le influenze dei nostri consumi ma anche altri relativi all’andamento del mercato delle risorse, come abbiamo imparato a conoscere in questo inizio di 2022.

Le principali forniture richiedono infatti risorse fossili come petrolio e gas naturale, che sono particolarmente ambiti. Il conflitto in Ucraina ad esempio ha portato nuovi rincari perchè i paesi europei devono importare gran parte di queste risorse. In tutti i casi le bollette “vanno pagate”, ma in alcuni casi non è necessario farlo. Quando?

Bollette, ecco a cosa stare attenti prima di pagarle: la guida

Sostanzialmente quando sono “scadute” ossia cadute in prescrizione. Si tratta di un concetto legale che permette ai clienti di evitare di pagare fatturazioni risalenti agli anni precedenti, magari reclamate dai fornitori stessi. L’arrivo del primo mercato libero, circa due decadi fa, ha portato i governi ad adattare le regolamentazioni, riducendo quindi i termini di prescrizione. Ciò significa che le bollette fino a una certa data hanno un termine di prescrizione differente rispetto a quelle più recenti. Una bolletta “oltre” questa soglia non può essere impugnata dal fornitore per richiedere il pagamento e quindi non va pagata.

Per quanto riguarda le fatture dell’energia

  • la prescrizione resta di 5 anni per tutte le bollette della luce emesse fino al 2 marzo 2018, a partire dal 3 marzo la prescrizione è di 2 anni.

Per il gas

  • le bollette del gas emesse fino al 1° gennaio 2019 si prescrivono ancora oggi in 5 anni, quelle emesse dal 2 gennaio 2019 in poi si prescrivono in 2 anni.

Per l’acqua

  • le bollette dell’acqua emesse fino al 1° gennaio 2020 si prescrivono ancora oggi in 5 anni, quelle dell’acqua emesse dal 2 gennaio 2020 in poi si prescrivono in 2 anni.

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