Fin dalla notte dei tempi il contesto legato ai metalli preziosi riesce ad avere un enorme influenza culturale, sociale ed economica sugli esseri umani, che con le dovute differenze in quanto a disponibilità, hanno conferito a questi elementi chimici enorme importanza. Se in occidente è sopratutto l’oro ad aver rappresentato l’eccellenza assoluta in termini di valore e pregio, in Asia altri elementi come la giada sono stati utilizzati sia in ambito economico che come base per sviluppare manifatture pregiate. Nel ristretto gruppo dei metalli nobili “spicca” per diffusione l’argento, che ha avuto un valore estremamente importante che mantiene ancora oggi.
Metallo diffuso ma di valore
Si tratta infatti del “metallo prezioso” più diffuso sulla sulla superficie terrestre, e se questo ha causato una maggiore disponibilità in concomitanza con le tecniche di scavo, le applicazioni legate al suo utilizzo hanno subito una profonda diversificazione. Le “doti” dell’argento sono infatti innumerevoli, spesso viene paragonato all’oro per duttilità, resistenza, lucentezza, capacità di adattarsi ai vari contesti fisici e chimici, oltre ad essere uno dei miglior conduttori di elettricità in assoluto.
Al giorno d’oggi la quasi totalità dell’argento che viene prodotto non è più destinato all’utilizzo economico e finanziario, ma a quello legato a vari contesti come la fotografia, varie tipologie di industrie ma anche in medicina e nell’elettronica.
Ecco perché il valore dell’argento aumenterà vertiginosamente
Al pari delle valutazioni degli altri metalli preziosi (oro in testa) anche l’argento potrebbe aumentare di valore in modo cospicuo: la scarsità di metalli simili, sopratutto per i paesi impegnati in problematiche sociali e politiche contribuiranno ad aumentare la richiesta e quindi il prezzo. In maniera non dissimile dall’oro, anche l’argento subisce valutazioni continue essendo radicato nell’ambito economico. L’argento “economico”, ossia quello dal valore più elevato (definito 999/1000) attualmente ha una valutazione superiore di poco ai 550 euro al chilo ma nel giro di pochi mesi potrebbe concretamente aumentare anche fino al 25 % rispetto al valore corrente.