Se stai aprendo un conto corrente, sicuramente vuoi sapere quali sono le banche più solide in Italia. Non è sempre semplice scegliere a chi affidare il proprio denaro. Sono tanti i fattori da tenere in considerazione, dalla presenza di filiali sul proprio territorio, alla sostenibilità degli investimenti che la banca effettua. Sono tantissime le persone che oggi vogliono informarsi sulla solidità delle banche.
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E d’altra parte come dar loro torto, considerato che negli ultimi anni sono andati soggetti a crisi importantissime istituti di credito rilevanti e con ampia clientela come Banco Popolare di Bari, Banca Etruria e Banca Carige. Conoscere gli indici di solidità delle banche è probabilmente un esercizio per tecnici, ma avere informazioni non troppo complesse sulla sicurezza delle stesse non è impossibile. In questo proviamo a stilare un elenco quanto più completo in base ad alcuni parametri di studio.
Solidità banche: guardare l’indice Cet1 Ratio
Un primo elenco delle banche italiane più solide può essere fatto guardando all’indice Cet1 Ratio. Questo indice è uno dei più importanti nelle valutazioni della BCE e anche uno dei più pubblicizzati dagli istituti di credito. Al punto che le banche spesso indicano in una pagina sui propri siti, chiamata “Solidità”, il valore espresso da questo indice. Ovviamente chi ha un Cet1 Ratio migliore lo renderà maggiormente evidente di chi ne ha uno meno buono.
Il Cet1 Ratio è un rapporto tra una somma composita, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, e le attività ponderate per il rischio. Il valore che la BCE ritiene minimo per giudicare come solida una banca è l’8%. Questo significa che banche al di sotto di fatto sono già in forte crisi, mentre chi si avvicina a questo valore rischia.
Secondo i dati che la nostra redazione è riuscita a raccogliere, al momento la graduatoria delle banche italiane in base al Cet1 Ratio è la seguente: Unicredit al 15,73%, Mediobanca al 15.7%, Banca Sella al 15,23%, Credem a 14.92%, poi Bper e Banco Bpm, rispettivamente a 13.4% e 12.8%, Banca Intesa al 12.5%. Tra le performance peggiori quella di Monte dei Paschi di Siena, al 10.8%. Se avete posizioni finanziarie aperte presso altri istituti, vi consigliamo di provare a cercare il loro Cet1 Ratio nelle pagine dedicate alla Trasparenza del loro sito internet.
Classifica SREP 2021: ecco cos’è
Lo SREP è un ulteriore indice elaborato dalla supervisione europea delle banche, che sottopongono ad un ipotetico “stress test” gli investimenti delle banche monitorate. Viene considerato un secondo pilastro di valutazione delle banche, dopo il Cet1 Ratio. La BCE verifica che le banche abbiano abbastanza capitale da poter superare situazioni di stress e specifica quanto capitale una banca vigilata debba detenere per far fronte ai rischi a cui è soggetta.
Gli esperti di vigilanza verificano la capacità della banca di soddisfare esigenze di liquidità specifiche, come nelle fasi di incertezza economica in cui i depositanti potrebbero ritirare più denaro del solito. Gli ultimi dati dello SREP disponibili sono quelli pubblicati a Febbraio 2022 e relativi all’anno 2021.
Anche in questo caso abbiamo stilato un piccolo elenco secondo i dati che siamo riusciti a raccogliere: ricordiamo che in questo caso, a differenza del Cet1 Ratio, il valore inferiore è migliore rispetto a quello più alto. In questa classifica la miglior prestazione è di Credem, cui viene chiesto solo l’1% del capitale ulteriore a quello in possesso.
A seguire: Mediobanca: 1,58%; UniCredit: 1,75%; Intesa Sanpaolo: 1,79%; Banco BPM: 2,25%; BPER Banca: 2,30%;
Credito Cooperativo Italiano: 2,50%; Monte dei Paschi di Siena: 2,75%; Banca Popolare di Sondrio: 2,77%; Iccrea Banca: 2,83%.