Quali sono le banche italiane più solide? Ecco la risposta

Conoscere quali sono le banche italiane più solide e sicure può essere fondamentale in questo momento per tutelare i propri risparmi. Forse avete aperto un conto corrente molti anni fa in una banca che ha notevolmente mutato la propria posizione, oppure avete esigenza di aprire un nuovo conto corrente.

Qualsiasi sia la vostra posizione, è davvero importante sapere quali banche sono solide. Affidare il proprio denaro e i propri risparmi è una scelta importante. E anche se sono i clienti a necessitare di fiducia verso l’istituto di credito, quando approccerete una banca l’impressione sarà sempre opposta. E cioè che sia la banca a doversi fidare di voi. In questo articolo guardiamo a due aspetti fondamentali per provare a capire se le banche sono solide.

Banche solide e adesione al FITD: perché è importante

La prima cosa da verificare, che voi siate già correntisti o che siate in procinto di aprire un conto corrente, è che la banca aderisca al FITD, e cioè il fondo interbancario di tutela dei depositi. Questo fondo è uno strumento che provvede al rimborso dei crediti relativi ai fondi acquisiti dalla Banca con obbligo di restituzione, in caso di liquidazione coatta amministrativa della Banca. In parole più povere, garantisce un rimborso fino a 100.000,00 euro per ciascun depositante.

Il FITD è un consorzio di diritto privato tra banche, ufficialmente riconosciuto dalla Banca d’Italia come sistema di garanzia dei depositi. L’adesione delle banche ai sistemi di garanzia dei depositi è obbligatoria per legge, tuttavia le banche possono scegliere il sistema di garanzia. Il FITD è quello che al momento vede la partecipazione del numero maggiore di banche italiane, e tra queste c’è la presenza di alcune delle più solide e sicure.

L’indice Cet1 Ratio: un valore di riferimento

Per sapere se la propria banca versa in condizioni di solidità, o può essere prossima ad una crisi finanziaria, la BCE – Banca Centrale Europea – ha elaborato diversi indici di valutazione degli istituti di credito. Quello più noto, e che ormai dal 2016 viene ritenuto un indice affidabile di giudizio di sicurezza della banca è il CET 1 ratio. Il Cet1 Ratio indica il rapporto tra una somma composita, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, e le attività ponderate per il rischio. Il valore minimo per considerare una banca “solida”, secondo questo indice della BCE, è la soglia dell’8%.

Il Cet1 Ratio è talmente riconosciuto come indice di valutazione della solidità di una banca, che gli istituti di credito spesso inseriscono nella propria home page una pagina chiamata “Solidità” per aggiornare i propri clienti sul Cet1 Ratio, la cui valutazione viene rinnovata trimestralmente o semestralmente.

I dati attualmente disponibili per il Cet1 Ratio delle banche italiane sono quelli relativi a Giugno scorso. La nostra redazione ha consultato il Cet1 Ratio di diverse banche italiane, riscontrando la seguente graduatoria: Unicredit al 15,73%, Mediobanca al 15.7%, Banca Sella al 15,23%, Credem a 14.92%, poi Bper e Banco Bpm, rispettivamente a 13.4% e 12.8%, Banca Intesa al 12.5%. Tra le performance peggiori quella di Monte dei Paschi di Siena, al 10.8%.

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