Hai questo antico francobollo italiano? Vale tantissimo, ecco qual è

Lo sviluppo del francobollo non è così antica ma costituisce indiscutibilmente qualcosa di estremamente importante per il miglioramento della comunicazione postale. Banalmente si tratta di emissioni sviluppate in carta gommata, generalmente di forma rettangolare e opportunamente dentellata (così da migliorare la separazione degli esemplari dal foglio originale) che hanno una funzione di tassa anticipata della corrispondenza. Con la nascita del francobollo è nata anche la definizione di affrancatura ossia l’importo corrispondente alla tassa per la spedizione postale.
Oggi ci sembra qualcosa di semplice e scontato, ma nel contesto di sviluppo iniziale, databile al 1840, anno in cui fu sviluppata la prima emissione in assoluto, l’invenzione del francobollo ha sicuramente avuto un grande impatto sulle comunicazioni umane, diventando quasi immediatamente degli oggetti anche molto ambiti in ambito collezionistico.

Hai questo antico francobollo italiano? Vale tantissimo, ecco qual è

Anche il nostro paese quasi da subito ha iniziato a sviluppare queste emissioni, addirittura da prima dell’Unità d’Italia, che ha definito l’unione nazionale del paese, in quanto i regni preunitari hanno iniziato a dotarsi di proprie emissioni. E’ il caso del seguente francobollo che costituisce una delle più ambite emissioni in assoluto.

Si tratta del francobollo Garibaldino Mezzo tornese, emesso durante l’occupazione Garibaldina del Regno delle Due sicilie a pochi mesi di distanza dall’unificazione del paese, precisamente a partire dal 5 novembre di quell’anno.

Non avendo tempo sufficiente per sviluppare emissioni nuove, fu deciso di riutilizzare le precedenti emissioni filateliche del regno borbonico semplicemente sostitutendo una delle lettere presenti, precisamente la “G.” (di grana) con “T.” (di tornese). L’emissione ebbe vita breve, circa un mese, in quanto entro la fine del 1860 fu sostituito dalla versione Crocetta praticamente identica per struttura e colore ma con una croce al posto della simbologia borbonica, atto anche concepito per “cancellare” il retaggio del precedente regno.

Il valore per uno di questi francobolli “sani” è molto alto, e corrisponde a 5 mila euro per uno in buone condizioni, fino a 15 mila per uno in perfetto stato.

francobollo

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