La lira italiana è stata la moneta per quasi due secoli, avendo ricoperto il ruolo di denaro da prima della proclamazione del Regno d’Italia anche dei regni preunitari del nord, ma è rimasta saldamente “la moneta” anche per tutto il periodo repubblicano, ossia quello arrivato dopo le due guerre mondiali, fino al 2002, quando è stata sostituita dall’euro. Impossibile per chi ricorda la lira non ricordarsi della 100 lire, che è stata una delle più longeve tra le monete italiane, e una delle emissioni di maggior successo tra i collezionisti.
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La più comune è ovviamente la famosa Minerva, coniata dal 1955 fino al 1989 ma utilizzata moltissimo fino al 2002, anche se sarebbe corretto chiamarla Minerva tipo 1 in quanto nei primi anni 90 è stata sostituita dalla poco fortunata Minerva tipo 2, chiamata anche Piccola in quanto grande più o meno la metà, ma rapidamente accantonata per la scarsa praticità.
L’ultima è stata la Italia Turrita, coniata nelle ultime fasi del 20° secolo, ma resta la Minerva quella più comune ma anche potenzialmente più preziosa di tutte, se riusciamo a trovare emissioni specifiche.
Tutte le monete di questo tipo coniate dal 1955 fino ai primi anni 60 sono interessanti e possono valere fino a 200-250 euro se sono in condizioni praticamente perfette, ma il valore si riduce a poche decine di euro. La 100 lire di maggior valore resta tuttavia quella di Prova, datata 1954, quasi indistinguibile per aspetto rispetto a qualsiasi altra moneta di qusto tipo se non per la scritta prova presente sul lato di Minerva, la dea romana della cultura ma anche della guerra.
Sono ovviamente monete rarissime perchè concepite esclusivamente per essere utilizzate come test e non per la circolazione tradizionale. Il valore può “toccare” facilmente addirittura i 3000 euro a causa della richiesta molto elevata da parte dei collezionisti, italiani e non solo.