E’ indubbiamente il contesto rincari ad occupare le testate giornalistiche in questo periodo, anche per una questione “pratica”, in quanto siamo tutti soggetti a pagare le forniture energetiche, in particolare luce e gas, servizi generati da risorse che spesso non sono presenti in cospicue quantità nel nostro paese e che hanno portato l’Italia, così come altre nazioni a legarsi commercialmente a nazioni come la Russia, oggi al centro di un conflitto dall’ampia portata. I rincari delle bollette in realtà sono iniziati già dalla fine del 2021, a seguito delle richieste di energia in aumento dopo due anni di pandemia, oltre alla necessità di trovare fonti rinnovabili per la transazione ecologica. Ma nell’immediato sono previsti nuovi aumenti.
Rincari bollette, previsti aumenti. Meloni “Risposta immediata”
Lo ha confermato ARERA, ossia l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, la principale forma di autorità amministrativa indipendente della Repubblica Italiana che ha annunciato rincari medi pari al 59 % in relazione alle ultimo trimestre del 2022, in rapporto allo stesso periodo del 2021.
Come annunciato dalla stessa ARERA, l’aumento sarà del 59% per la bolletta della luce mentre il prezzo del gas sarà aggiornato di mese in mese con comunicazione all’inizio del mese seguente. Come elaborato da diverse proiezioni, la spesa media di una famiglia italiana negli ultimi 3 mesi dell’anno sarà di oltre 450 euro, anche se fa notare ARERA, senza i vari interventi la spesa sarebbe stata ancora più ingente.
La probabile futura premier Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione in merito alla situazione rincari che potrebbe seriamente proseguire nel corso dei mesi, oltre il 2022: “Necessaria risposta immediata da parte dell’Unione Europeae, nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario”.
Si tratta di una forma di linea politica in linea con quella di Mario Draghi: “La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori”.