Il tema carburanti e rincari ha indubbiamente portato l’esecutivo attuale italiano a dover correre ai ripari per mettere un freno a questi aumenti, portati in modo particolare dalla condizione causata dalla guerra in Ucraina, che ha indiscutibilmente rappresentato la causa principale dei rincari.
Il governo Draghi ha sviluppato varie forme di Decreti con il preciso intento di fornire alla cittadinanza una sorta di “freno” per questi rincari, come la rimozione delle accise, ossia una buona parte delle tasse legate ai carburanti, che sono fondamentali per ogni forma di trasporto, quindi non “tocca” solo i pendolari o i cittadini comuni, ma praticamente ogni aspetto della vita moderna.
Rincari Carburante, nuovo picco per il diesel: ecco perchè
Tuttavia il cosiddetto “Bonus Carburante” che ha visto i prezzi calmierati per diversi mesi durante la fase centrale del 2022 non sembrano aver intaccato più di tanto i prezzi del gasolio in quanto il diesel da qualche tempo costa più della benzina, quando tradizionalmente è stato sempre il contrario (il prezzo medio attuale di un litro di gasolio è di 1,836 a fronte di una valutazione di 1,690 della benzina.
La motivazione è abbastanza semplice da comprendere ed è in realtà doppia: durante i mesi invernali ed autunnali viene solitamente richiesto un maggior apporto di gasolio rispetto alla benzina ma il fattore principale resta quella legata all’importazione delle materie prime relative alle mancate importazioni di petrolio che sono per forza di cose state ridotte a poco meno del 10 % a causa del conflitto in Ucraina.
Secondo gli esperti i rincari potrebbero aumentare anche perchè entro la fine di ottobre 2022 il Decreto Aiuti che ha calmierato i prezzi del carburante terminerà il proprio corso, quindi la palla passerà al nuovo esecutivo che dovrà prodigarsi a trovare una soluzione analoga.
Il nuovo esecutivo potrebbe decidere di prorogare questa forma di “bonus” oppure svilupparne uno nuovo.