Canone Rai, ecco la decisione del governo: “Assurdo quanto si pagherà”

Il Canone Rai costituisce non particolari fonti di “preoccupazione” nell’agenda di qualsiasi governo eppure finisce spesso per far parlare di se, in quanto risulta essere fonte di discussione se non di vero disprezzo da parte dei cittadini italiani.

Si tratta banalmente del termine comune, anche se impropriamente utilizzato per definire la tassa televisiva, in sostanza l’imposta sul possesso di almeno un apparecchio televisivo. Dopo numerosi rumors, gli esponenti del governo Meloni hanno di fatto confermato una delle tantee voci in merito alla sorte del Canone Rai nel 2023.

Canone Rai, ecco la decisione del governo: “Assurdo”

Il Canone Rai nel prossimo anno infatti resterà in associazione alla bolletta della luce, quindi mantenendo la forma attuale, concepita nel 2016 attraverso il governo Renzi. Anche se questa formulazione è stata a dir poco “sgradita” da parte dell’Unione Europea, che ha da sempre ritenuto non ortodosso associare il canone televisivo alla fatturazione energetica.

Proprio il governo del 2016 ha deciso ai tempi di associare il pagamento del Canone Rai alla bolletta della luce, dilazionandolo in rate da 9 euro per dieci mesi, mossa che ha sicuramentee aumentato le entrate nelle casse dello stato ma che ha reso l’imposta in questione ancora meno gradita per la numerosa quantità di persone che sono munite di un televisore.

E’ stato il ministro Giancarlo Giorgetti a definire la permanenza in bolletta attraverso una nota del MEF, in cui si legge tra le altre cose:

“Le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate”.

Almeno per tutto il resto del prossimo anno quindi non ci saranno novità, molto probabilmente anche dal punto di vista dell’importo annuo, che proprio dal governo del 2016 è stato ridotto da 113 a 90 euro, proprio per rendere l’imposta più “appetibile” dietro dilazionamento.

Messe a tacere le voci su un ritorno al tradizionale pagamento unico, così come l’abrogazione totale della tassa televisiva.