Il neonato governo Meloni ha indubbiamente ereditato una situazione a dir poco “complessa” sotto quasi ogni punto di vista, in particolare deve fronteggiare una serie di problematiche molto importanti e particolarmente urgenti, come il costo delle risorse principali, divenute per molti settori insostenibile, oltre al fattore bollette, vero e proprio problema che già il governo Draghi ha dovuto fronteggiare con diverse forme di Bonus.
Bonus bollette luce e gas “rinforzato”: ecco chi può ottenerlo
La “Manovra” di fatto ufficializzata dall’esecutivo è fortemente intenzionata a confermare alcuni procedimenti adottati dal governo precedente, come il Bonus Sociale per i nuclei familiari maggiormente in difficoltà.
Il Bonus Bollette resterà quindi parte delle agevolazioni, nella forma già conosciuta, vale a dire lo sconto direttamente sulle fatture delle forniture per chi ha fatto richiesta dell’ISEE, attraverso la DSU, ossia la Dichiarazione sostitutiva Unica.
Per i primi 3 mesi del 2023 quindi il Bonus Bollette è stato non solo prorogato ma anche ampliato il parco cittadini che potranno ottenerlo.
Sarà sufficiente ottenere un Isee fino ai 15mila euro mentre la soglia del 2022 era stata fissata a 12 mila euro, mentre resta fermo il paletto dei 20mila euro per le famiglie numerose, cioè quelle con almeno 4 figli a carico. Secondo le prime stime attuali, il parco percettori del bonus sarà ampliato ad ulteriori 600 mila famiglie rispetto all’ultima applicazione.
Per ottenere l’agevolazione in bolletta è quindi sufficiente fare richiesta della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ogni anno e ottenere un’attestazione di Isee entro la soglia di accesso ai bonus, attraverso il lavoro di un Caf/Patronato. Potranno ottenere il Bonus Bollette 2023 anche utenti con patologie gravi e certificate che necessitano di apparecchi elettrici di tipo medico nonchè i percettori di pensione e reddito di cittadinanza.
Sembra anche accantonata l’idea di “mandare in soffitta” il calcolo dell’ISEE, sostituito progressivamente dal Quoziente Familiare. Almeno per il 2023 l’ISEE continuerà ad essere il principale strumento di calcolo della condizione familiare.