Obbligo di POS Bancomat, sospese le multe: ecco cosa sta succedendo

Il governo Meloni fin dalle prime settimane dall’insediamento a Palazzo Chigi ha deciso di imprimere una serie di scelte anche impopolari ma che sono di fatto state la conseguenza di una campagna elettorale votata alla rottura vera e propria con il trend dei governi precedenti, almeno sotto alcuni punti di vista.

In particolae, la strada che il governo guidato da una formazione di centrodestra ha infatti deciso di cambiare rotta su temi da qualche anno molto discussi, come la limitazione legata al contante, che si ricollega all’uso della moneta elettronica, come il Bancomat ma anche l’utilizzo dei POS, fortemente caldeggiati ed incentivati dai governi Conte II ed anche Draghi.

Obbligo di POS Bancomat, sospese le multe: ecco cosa sta succedendo

Durante il 2022 infatti anche l’esecutivo guidato dall’ex governatore della Banca d’Italia aveva concepito una mossa politica ed economica discussa ed osteggiata da buona parte degli elettori conservatori, ossia il cosiddetto obbligo di POS, il terminale indispensabile per ricevere pagamenti elettronici, per ogni forma di professionisti esercenti, così da ridurre l’evasione fiscale ed incentivare i pagamenti elettronici.

In realtà l’obbligo di munirsi di questi terminali era già attivo dal 2014 ma è stato recepito come tale solo con l’adozione delle multe per chiunque non si fosse dotato adeguatamente per tempo: due multe, una su base fissa di 30 euro e l’altra pari al 4% dell’importo rifiutato sono state infatti concepite tramite segnalazione per chiunque sprovvisto di POS oppure a fronte di rifiuti di pagare con con carte o bancomat di sorta.

Tra le opzioni della Manovra, oltre l’innalzamento del tetto al contante a 5000 euro, c’è anche la concreta volontà a rimuovere queste multe legate all’obbligo di POS  per ifre inferiori a 30 euro, i commercianti non saranno più tenuti ad accettare i pagamenti con carte di credito e Bancomat sotto questa soglia.

Si tratta comunque di uno dei provvedimenti che il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà decidere in tal senso entro i prossimi mesi.

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