La monetazione corrisponde a qualcosa di estremamente importante per la dinamica di tutte le forme di economia. La “storia” della moneta è iniziata moltissimi secoli fa, ed ha trovato una diffusione sufficiente quando il contesto commerciale si è evoluto a sufficienza per fare a meno del baratto. Le monete sono anche “pezzi di storia”, e per questo determinate nella loro dinamica da molti fattori.
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Attenzione, ecco quanto valgono queste antiche monete: “Pazzesco!”
Restringendo il campo al nostro paese, sono numerose le monete che mantengono un valore estremamente alto: andando indietro nel tempo, fino all’epoca monarchica, quindi fino alla prima mettà del 20° secolo, le numerose monete coniate dalla zecca di Roma sono spesso oggi esemplari registrati e ricercati.
Monete come la 2 Lire Aquila Sabauda, attiva per pochi anni, nel primo decennio del 20° secolo infatti sono non così impossibili da trovare e passano da un valore minimo di 300 euro (buone condizioni) ad oltre 3500 euro per Fior di Conio, vale a dire perfetto stato. Il nome deriva dalla rappresentazione dell’aquila sabauda, uno dei simboli della Casa Savoia. Sull’altro lato è presente il volto di profilo di Vittorio Emanuele III.
Quasi uguale ma incredibilmente più danarosa è la moneta da 5 lire sempre definita aquila sabauda. Emissione coniata solo nel 1901 e rapidamente sostituita da altre. Questa è per molti la moneta più preziosa del nostro paese, in quanto vale almeno 15 mila euro in buone condizioni fino a oltre 100 mila per una in perfetto stato.
Molto più “recente” e meno rara, ma comunque estremamente difficile da trovare è invece la 500 lire d’Argento del 1957, la prima, quella di prova, riconoscibile per la scritta Prova su un lato, ma soprattutto per la presenza delle bandiere sulle imbarcazioni, le caravelle, che sono orientate a sinistra e non a destra.
Il valore anche in questo caso è variabile dalle condizioni: da 1500 euro fino a 12 mila euro per un esemplare in perfetto stato.