La numismatica è spesso associata alle monete “antiche” o comunque quelle percepite come “vecchie”, anche se il termine non fa distinzioni in tal senso, e ciò rende anche le emissioni comuni e moderne come quelle dell’euro, potenzialmente interessanti, a partire dalle tradizionali emissioni immediatamente riconoscibili da 1 e 2 euro fino a quelle meno “danarose” come quelle da €0.50.
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Realizzata a partire dal 1999 da parte di diverse nazioni dell’Eurozona, la moneta da 50 centesimi come tutte le altre che fanno parte dell’euro ha iniziato a circolare nei paesi che si sono adattati alla nuova moneta. L’emissione come per tutte le altre è identica nelle dimensioni e del peso (che è di 7,85 grammi), oltre che nella costituzione, realizzata in una lega di ottone composta principalmente da rame, chiamata Oro nordico, a causa del colore dorato.
Le più rare statisticamente sono quelle realizzate dalle piccole nazioni, come ad esempio il Vaticano o il Principato di Monaco, precisamente la monet da 50 centesimi di Monaco del 2009 vale fino a 60 euro se in condizioni perfette, mentre quella dallo stesso valore realizzata nel 2005 con la Sede Vacante al posto della raffigurazione del pontefice, vale fino a 70 euro.
Alcune monete tuttavia sono state messe all’asta a prezzi molto più importanti, corrispondenti anche a migliaia di euro. Si tratta nella maggior parte dei casi di monete considerate mediamente più rare a causa di errori di conio di varia natura, corrispondenti ad esempio a “parti mancanti”, come la moneta da 50 centesimi italiana che raffigura su uno dei lati una Statua Equestre di Marco Aurelio che manca proprio di questi dettagli, che manca in diverse stelle normalmente raffigurate oltre che dalla coda del cavallo che è quasi impercettibile.
Tuttavia non è un valore stabilito dal mercato ma dal singolo venditore che ha la libertà di mettere in vendita l’emissione al prezzo che considera congruo.
