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Con la moneta elettroica sempre più diffusa e diversificata anche nel nostro paese, cambiano inevitabilmente seppur gradualmente anche le politiche relative: da oramai più di qualche decade bancomat, carte di credito e prepagate rappresentano la normalità diffusa in senso ampio del termine e risulta quindi necessario adottare il sistema economico che però sta portando alla graduale dismissione dei sportelli Bancomat.
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La motivazione è semplice, incentrata su due “fenomeni” piuttosto comuni e conosciuti, il primo è sicuramente la necessità di limitare il contante, da sempre uno dei “veicoli” che portano la sempre presente e difficile da arginare evasione fiscale collegata in molti casi al riciclaggio di denaro. Il contante risulta essere infatti molto più difficile da tracciare rispetto ai trasferimenti di denaro elettronico, come possono essere i bonifici che infatti non sono regolamentati da veri e propri limiti di importo.
Il secondo motivo è comunque legato alla sempre maggiore convenienza, anche per piccole transazioni proprio delle carte prepagate, carte conto ma anche metodi di pagamento che possono essere ultimati senza utilizzare nulla se non un comune smartphone dotato di sensore NFC.
Questo ha portato le banche anche italiane a dismettere con sempre maggior frequenza la maggior parte dei propri ATM telematici semplicemente perchè non sono più necessari come in passato: un calcolo medio ha evidenziato una progressiva riduzione di questi strumenti a ritmo di circa 600 all’anno.
Emergenza Bancomat quindi? Non proprio, in quanto un numero standard di sportelli sarà comunque necessario per avere accesso al contante, ed anche il denaro liquido in quanto tale resterà comunque una importante forma di pagamento. E’ molto probabile che in pochi anni possano essere aumentati i costi di commissione sui prelievi, in quanto molte banche online saranno obbligate a far pagare un piccolo importo quando viene effettuata una di queste operazioni presso sportelli non proprietari.
