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Il 2022 verrà probabilmente ricordato per alcuni argomenti specifici, così come il 2020 è stato l’anno del Covid. Bollette in aumento causa rincari generalizzati oltre lo stadard recente hanno portato allo sviluppo o al miglioramento di diverse categorie di bonus, tra cui proprio il Bonus Bollette.
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In modo particolare dalla scorsa primavera gli importi corrispondenti alle fatture energetiche ha toccato “vette” molto importanti, sia a causa della guerra in Ucraina, che ha fatto aumentare il costo di risorse come il gas naturale, ma anche a causa di una generalizzata “vita” in aumento.
Nel corso dei mesi infatti le bollette, così come i prezzi dei carburanti hanno richiesto un vero e proprio “tetto” o un limite oltre il quale il costo in bolletta sarebbe stato limitato, in modo particolare per le categorie di cittadini entro un certo grado di reddito/ricchezza. Il Bonus Bollette in realtà era già stato concepito prima del 2022, ma è stato “potenziato” aumentando il limite ISEE per ottenerlo, da 8.265 euro a 12 mila euro dal governo Draghi, proprio poco dopo le operazioni militari che si sono susseguite nel corso delle settimane in Ucraina.
Il governo Meloni, data l’emergenza rincari sulle bollette ancora in corso, ha deciso di potenziare ulteriormente questa forma di prezzi calmierati, portando il limite da 12 mila euro a 15 euro, aumentando di molto quindi la platea di persone che non subirà dei rincari durante tutto il 2023, a patto ovviamente di aver richiesto il calcolo dell’ISEE. L’importo sale da 15 mila fino a 20 mila euro per le famiglie numerose.
Quesa forma di Bonus Bollette è stato formalizzato e deve essere di fatto solo ufficializzato attraverso la più recente legge di bilancio. Anche altri cambiamenti legati alle bollette sono previsti attraverso la stesura del documento come:
- Un taglio degli oneri impropri delle bollette;
- Nessun blocco relativo ai distacchi del gas per tutto il prossimo anno
- l’applicazione dell’aliquota IVA al 5 per cento sui consumi del 1° trimestre 2023 dei servizi di teleriscaldamento;
- La riduzione dell’IVA applicata al costo del pellet, dal 22 % al 10 %.