POS, è allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo? “Attenzione”

Un tempo noto come semplice Terminale adibito al pagamento elettronico, da qualche anno si fa riferimento a questo strumento con la nomenclatura inglese di POS, che sta per Point of Sale, e che in modo particolare ha evidenziato la tendenza diffusa a far molto parlare di se.

POS, è allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo? “Attenzione”

Non tanto lo strumento in se ma l’utilizzo obbligatorio, reso tale dal governo Draghi durante l’estate che ha concepito due sanzioni distinte che possono attivarsi attraverso la mancata disponibilità di questo strumento presso gli esercenti/professionisti, sanzioni che scattano anche se il POS è presente ma non viene messo a disposizione delle richieste del cliente.

Le multe sono state considerate l’applicaizone dell’obbligo di POS che in realtà è addirittura stato concepito nel 2014, ma pur teoricamente attivo non sono state mai attivate le sanzioni, che invece risultano tali dal 30 giugno 2022. La prima sanzione è fissa è corrisponde a 30 euro in caso di mancato pagamento se richiesto o mancanza del POS stesso, la seconda è concepita in base all’importo di denaro rifiutato, nello specifico al 4 %.

Il Governo Meloni ha provato da subito a rimuovere o perlomeno adibire una soglia di pagamento entro il quale il professionista avrebbe potuto rifiutare l’uso del POS senza incorrere in sanzioni. Dopo diversi tira e molla, è stato mantenuta in legge di bilancio la formula che non prevede limiti, quindi anche un importo di 1 € se rifiutato potrebbe far portare ad una multa.

Ciò appare evidente anche presso la Gazzetta ufficiale che ha di fatto il sapore dell’ufficialità vera e propria di una modifica i ntal senso mai ufficializaata. Buona parte dell’elettorato della coalizione di destra infatti aveva lamentato una eccessiva rigidità di questo limite che sarebbe troppo punitivo nei confronti di chi fa ricorso al POS anche per una questione di commissioni di pagamento, ossia le “tasse” che l’esercente deve “lascaiare” al servizio di trasmissione di pagamento.

Confermato invece l’aumento del tetto al contante da 2000 a 5000 euro.

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