Allerta truffa per questo SMS: ecco come riconoscerlo e proteggersi

La tecnologia multimediale ha fatto passi da gigante in poche decadi permettendoci di avere a disposizione strumenti come smartphone e computer sempre più potenti e polivalenti, rendendo anche uno strumento un tempo utilizzatissimo come l’SMS ad essere sfruttato con minor frequenza. Tuttavia proprio con un SMS è possibile incappare in varie forme di truffa.

Allerta truffa per questo SMS: ecco come riconoscerlo e proteggersi

Non è una novità che i malintenzionati, in piena conoscenza in quella che è una diffusione di servizi bancari, ma anche inerenti a INPS, Agenzia delle Entrate e simili, abbiano il concreto interesse di impossessarsi dell’accesso dei nostri dispositivi, sempre maggiormente “ricchi” di informazioni personali. E spesso proprio tramite un messaggio testuale, più semplice da realizzare in maniera “fraudolenta”, e anche meno distinguibile da una email, truffe anche pericolose.

Il rischio è infatti quello di incappare in un SMS che fa ricorso alla tecnica dello smishing, ossia la versione del phishing che fa uso dell’SMS. Un esempio è quello evidenziato ma ne esistono molto diversi che fanno riferimento a banche, Poste Italiane, oppure anche a corrieri espresso oppure ad enti come l’Agenzia delle Entrate o l’INPS.

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Come proteggersi? Imparando a diffidare e riconoscerli: qualsiasi entità “autentica” non fa mai ricorso ad un link presente nel testo del messaggio, così come è da cestinare un SMS che ha contenuti eccessivamente “allarmistici” sia in positivo (vincite di premi o sconti troppo esagerati per essere veri) che in negativo (chiusure del conto corrente, blocchi ma anche pensioni o stipendio che devono essere sbloccati in qualche modo).

Attenzione anche se il messaggio non risulta pertinente con la nostra banca e se il testo contiene errori grammaticali.

Occhio anche al già citato link sospetto, in quanto quseti spesso iniziano con il prefisso HTTP (senza la S finale) oppure sono URL brevi come ly o ancora simulano il nome dell’azienda autentica inserendo altre parole o lettere.

In tutti i casi è meglio diffidare, contattando la banca o l’ente “vero” per l’eventuale verifica e per la denuncia del messaggio.

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