Trova queste 100 lire del 1972 e guadagni €500: ecco quali

La più famosa moneta da 100 lire è indubbiamente quella conosciuta come Minerva, per via della nota raffigurzione di tipo romano che per ben oltre mezzo secolo ha capeggiato su queste diffuse emissioni monetarie, ancora ben impresse nella memoria di milioni di italiani.

Trova queste 100 lire del 1972 e guadagni €500: ecco quali

Non si tratta della prima versione della 100 lire, in quanto con questa nomenclatura erano definite monete dall’elevato valore monetario durante il regno d’Italia. Con la fine della seconda guerra mondiale la lira, già in forse svalutazione perlomno dagli anni 20, è stata riorganizzata e negli anni immediatamente successivi a quelli dello sviluppo della Repubblica Italiana, instaurata dopo il referendum del 1946.

La 100 lire di cui sopra è stata concepita durante i primi anni del boom economico, fase storica di estrema importanza per il rilancio del nostro paese, ed è ancora oggi un esempio di stile inconfondibile dal punto di vista estetico.

La 100 lire Minerva più diffusa, ossia la 1° tipo, è stata coniata in grandi quantità dal 1954 fino al 1989, ma è stata comunque molto utilizzata fino alla dismisisone della lira, nel 2002.  La dea Minerva, divinità romana di tipo “derivativo” da Atena (di origine greca), protettrice della conoscenza e della saggezza, per l’occasione brandisce una lancia mentre si trova accanto ad un albero di alloro, accanto è present il valore L.100 che è a sinistra della moneta, a destra c’è la R della Zecca di Roma. Il retro è dominato da una testa femminile circondata da un ramo di alloro, il tutto contornato dalla dicitura della Repubblica italiana.

Alcuni esemplari del 1977 sono molto più rari e ricercati da parte dei collezionisti, ed il motivo è facilmente riscontrabile: alcuni pezzi infatti riportano una “barretta”, simile ad uno “/” a fianco dell’anno di coniatura 1977 come da immagine sottostante.

Il valore economico dipende molto dallo stato di conservazione, ma è generalmente collocato tra i 150 euro ed i 500 euro a seconda dello stato di conservazione.