Libretti postali, ecco i rischi che devi conoscere: attenzione

Utilizzati da oltre un secolo, i libretti postali sono una delle forme più utilizzate da parte della popolazione italiana per gestire in modo “non tradizionale” il denaro, una delle alternative principali all’utiliizzo di un conto corrente oppure ai consueti metodi “casalinghi” come conservare il contante “sotto il materasso”.

Strumento comune

Si tratta in buona sostanza di uno degli strumenti più comuni messi a disposizione da parte di Poste Italiane, oltre ai buoni fruttiferi postali.

Tecnicamente si tratta di qualcosa non eccessivamente dissimile dai consueti libretti di risparmio ma in una forma leggermente meno “potente” in quanto dotati di un tasso di interesse estremamente basso ma anche costi praticamente nulli in fase di apertura e gestione (generalmente si paga solo la “marca da bollo” da 34,20 euro per giacenze medie annue superiori a 5 mila euro). Sono garantiti dallo stato italiano e non sono ufficialmente pignorabili. Oltre alla forma tradizionale, cartacea, definita Libretto Ordinario, dal 2016 esiste una farma moderna che non prevede un vero utilizzo di documenti, ma solo dell’applicazione Bancoposta e della carta per i prelievi (l’opzione Libretto Smart). ma quali sono i rischi eventuali?

Libretti postali, ecco i rischi che devi conoscere: attenzione

Se il nostro libretto è considerato “dormiente” ossia non movimentato da più di 10 anni, sarà sottoposto a chiusura ( se con un importo di denaro superiore a 100 euro): gli utenti ricevono un avviso a riguardo che li invita a presentarsi in posta e provvedere alla movimentazione, altrimenti entro 180 giorni dal ricevimento della comunicazione, questi saranno sottoposti a chiusura e il denaro verrà spostato su un fondo CONSAP.

Inoltre essendo paragonabili a veri e propri conti dal punto di vista fiscale, possono presentarsi problemi in quanto a controlli eventuali dall’Agenzia delle Entrate: è essenziale infatti che la differenza tra ricavi e spese dichiarati non debba superare il 20 % per evitare di insospettire l’ente di cui sopra.

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