Chi potrà andare in pensione anticipata? Ecco la lista aggiornata

La pensione è uno dei fondamenti della società civile, almeno così dovrebbe essere in teoria: il concetto di “riprendere” ciò che abbiamo versato durante gli anni lavorativi appare “sacro” dal punto di vista concettuale ma non sempre possibile e “conveniente” per i lavoratori che si apprestano a lasciare il mondo del lavoro. In questo senso è indispensabile il concetto di pensione anticipata, che nel nostro paese è rappresentata da varie forme, in costante “aggiornamento”. Questo tema è ovviamente particolarmente importante in una nazione con enormi disparità lavorative e contributive come l’Italia. Quali categorie possono andare in pensione anticipata?

Chi potrà andare in pensione anticipata? Ecco la lista aggiornata

Al netto del sistema legato alla pensione di vecchiaia, che prevede un possibile pensionamento a 67 anni d’età e almeno 20 di contributi, la pensione anticipata tradizionale, radicata nel nostro sistema pensionistico, non tiene conto dell’età anagrafica ma solo quella contributiva: sono richiesti infatti un numero sufficiente di anni di contributi versati, nello specifico 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Questa quota si riduce a 41 anni per categorie definite, come per i lavoratori precoci (coloro che hanno iniziato a versare contributi prima dei 19 anni) i Caregiver (chi assiste un parente, coniuge o altro familiare inabile al movimento da almeno 6 mesi) e chi ha un’invalidità almeno del 74 per cento.

Quota 102 invece, che resterà attiva fino al 2022 (nel 2023 è prevista una riforma delle pensioni) garantisce il pensionamento ad un età di almeno 64 anni e 38 di contributi, a fronte di un assegno mensile più basso di altre forme di pensionamento.

Ape Sociale assieme a Opzione Donna rappresentano due metodologie di pensione “sperimentali” ma che sono stati riconfermati anche per l’anno in corso. La prima permette di anticipare la pensione a 63 anni (con minimo contributivo variabile di 36, 32 o 30 anni) a patto di rientrare in categorie come i già citati Caregiver, disoccupati, chi svolge mansioni gravose e chi ha un’invalidità pari o superiore al 74 per cento.

Opzione Donna permette alle dipendenti o autonome di usufruire della pensione attraverso il sistema del calcolo contributivo: sono richiesti 35 anni di contributi e un’età anagrafica di 58 anni per le dipendenti e 59 per le autonome.

pensione anticipata

Lascia un commento