Le banconote costituiscono “i soldi” per la quasi totalità dei casi, in particolare a partire dall’Ottocento, ed in senso generico, hanno manifestato almeno in Italia una quantità di modifiche e differenziazioni, in particolare quelle principali sono concentrate verso la metà del 20° secolo, con il radicale cambio formativo dell’Italia.
Le banconote che sono seguite dopo la fine della seconda guerra mondiale sono state a loro volta sostituite da quelle dell’euro, valuta che ha preso il posto della lira dal 2002, ma anche queste banconote comunitarie hanno visto già qualche differenza e qualche addio.
Addio banconote: questa sarà ritirata per sempre. Ecco quale
Infatti la prima serie delle banconote comunitarie che è stata concepita inizialmente, sostituita gradualmente dalla serie attuale, denominata Europa, era composa da 8 tagli di banconoote, poi divenuti 7 dallo scorso decennio. Il taglio “mancante” corrisponde a quello da 500 euro, sicuramente meno diffuso ma che è stato di fatto non più prodotto con l’approssimarsi della seconda serie.
Le motivazioni vanno ricercate in un valore estremamente alto, utilizzato prevalentemente per acquisti importanti, spesso parte di transazioni non regolari, quindi utilizzate anche per evadere il fisco e favorire il riclclaggio di denaro. Con le progressive politiche concepite per favorire il denaro elettronico, la 500 euro è stata abbandonata nella produzione, pur restando valida al 100 % negli esemplari ancora circolanti.
L’euro in formato cartaceo muterà nuovamente nel decennio attuale, come annunciato dai rappresentanti della Banca Centrale Europea: nel 2024 infatti sarà avviato l’iter consultativo per decidere l’aspetto delle nuove banconote comunitarie, e diversi rumors fanno pensare che tra le rappresentanti mancherà il taglio da 200 euro, che potrebbe subire la medesima sorte dell’appena citata 500 euro. Non ci sono ancora comunicati ufficiali in tal senso ma è comunque piuttosto probabile che l’Unione Europea possa prendere in considerazione l’ipotoesi di “tagliare” la produzione di questo taglio di banconote, già relativamente poco diffuso, anche per ridurre il numero di carta moneta dal valore facciale.
