Pensioni, ecco Quota 103: requisiti, come otterla, quanto si perde

Tra le principali “azioni” della “manovra” del Governo Meloni, vale a dire buona parte delle procedure che serviranno ad indirizzare le politche del nostro paese a partire dalla prossima legge di Bilancio spicca indiscutibilmente il tema Pensioni, uno dei più importanti in senso assoluto da gestire, indiscutibilmente dalla forza di governo.

Il tema pensioni non a caso è stato citato direttamente dalla premier e dagli altri esponenti dell’esecutivo, ed andando ancora più nello specifico, la tanto discussa procedura di prepensionamento conosciuta come Quota 102, a sua volta una forma di “modifica” di Quota 100, sostituita a partire dal prossimo anno da Quota 103.

Pensioni, ecco Quota 103: requisiti, come otterla, quanto si perde

Si tratta di una ulteriore modifica di questa forma dai pensione anticipata che fa leva sul sistema misto, ossia che prende in considerazione sia l’età anagrafica che il calcolo in anni di contritubiti. Fortemente voluta dalla Lega ed applicata a partire dal governo Conte I, Quota 100 era così chiamata per il calcolo dei due fattori sopracitati.

In particolare 62 anni di età e 38 anni di contributi mentre la versione “modificata” legata a Quota 102 prevedeva 64 anni di età e 38 di contributi. Quota 103 prevederà nel 2023 una quota minima di 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica, mentre per chi decide di restare al lavoro è stato rifinanziato il bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%, ossia una forma di “incentivo” a non lasciare il mondo del lavoro prima della quota annuale e contributiva prevista dalla Legge Fornero, che prevede un calcolo annuale di 67 anni d’età e almeno 20 di contribuzione.

In particolare l’incentivo del 10 % scatta quando si decide di restare a lavoro anche se in possesso dei requisiti per l’uscita anticipata.

Va specificato da subito che chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà prendere una pensione superiore a cinque volte la minima, questo significa si decide di andare in pensione dai 62 ai 67 anni il trattamento che si riceverà non potrà essere più alto di un determinato limite. La pensione “completa” potrà essere percepita dopo i 67 anni d’età.

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