Conto in banca, scatta l’allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo?

Tradizionalmente ed anche “culturalmente” il conto in banca configura uno strumento oramai evolutosi fino a diventare qualcosa che opera in un ambiente telematico, che ha come “ruolo” principale quello di deposito di denaro da parte del titolare/possessore del conto. Oggi è molto facile aprire e gestire un conto, ma quali sono i rischi?

Conto in banca, scatta l’allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo?

Gli istututi di credito, antichi quanto moderni, piccoli o grandi che siano sono da sempre tratto uno dei principali guadagni dalle somme di denaro che i correntisti mantengono sui propri strumenti come i conti in senso generale, che generano interessi sulle forme di denaro depositate.

Con la minore presenza delle filiali e degli ATM, i costi di gestione sono diminuiti per le banch quindi risulta essere maggiormente conveniente “Puntare” sul potenziamento dei servizi telematici di ogni tipo, che dal bonifico alla consultazione del saldo, avviene sempre più spesso in modo indipendente, tramite l’home banking.

In questo periodo di profonda mutazione del denaro, che ha portato anche ad una progressiva sfiducia da una fetta dei cittadini, anche se sempre più banche offrono un tasso di interesse sempre più vantaggioso, vale a dire l’importo l’interesse che risparmi accumulano quando il denaro viene mantenuto per un numero sufficiente di tempo sul conto.

Il problema è per l’appunto “puntare” su un conto che garantisce un numero sufficiente di interessi per evitare la “stagnazione” del denaro, e l’inflazione, fenomeni conosciuti che portano alla svalutazione, ossia la perdita di potere del denaro. Mantenere i soldi su un tradizionale conto “base” espone proprio a questo rischio, quindi è assolutamente consigliabile scegliere con oculatezza una forma di istituto di credito che offre interessi importanti, oppure scegliere altri lidi per far fruttare i propri soldi, come un conto deposito o una forma di libretto bancario o postale.

Secondo le proiezioni infatti entro pochi anni il potere d’acquisto del denaro lasciato su un conto in banca senza interessi rilevanti potrebbe concretamente portare ad una perdita anche del 20 % del potere d’acquisto.