I prelievi al tradizionale sportello ATM Bancomat costituiscono una risorsa dalla grande importanza, al netto di una maggior diffusione rispetto a qualche anno fa, ma vari indizi fanno capire che si tratta di una dinamica destinata a sparire in futuro, perchè sempre meno “necessaria”.
Prelievi, sta per cambiare tutto: ecco cosa sta succedendo
Si tratta di un’operazione che ha iniziato ad essere configurata dalla metà degli anni 80, in modo particolare per i correntisti delle banche più famose, le prime ad aver conferito la possibilità di effettuare oltre che pagamenti elettronici ma anche di avere accesso proprio ai terminali, che oggi in Italia, così come in gran parte d’Europa, sono in diminuizione.
Questo ha ovviamente fatto emergere una necessità di aumentare il costo delle commissioni da parte delle banche ma anche per i circuiti di pagamento come Bancomat SpA, che in modo particolare da alcuni anni si è “spesa” in richieste presso l’Antitrust per abrogare la commissione interbancaria, nello specifico si tratta di una delle tariffazioni “fisse” che sono pagate dal cliente quando opera un prelievo di contante presso uno sportello ATM che non fa parte del proprio contesto bancario. Il costo medio di questa commissione è di 49 centesimi di euro per operazione, cifra non più sufficiente secondo Bancomat SpA che ha proposto una forma di “tariffa” determinata dalle singole banche e non più fissa, proposta che tuttavia è stata bocciata dall’Antitrust anche nell’ultima richiesta, in quanto consierabile eccessivamente poco competitiva e svantaggiosa per i cittadini in quanto grosse banche potrebbero facilmente influire negativamente sul costo, portando una singola commissione a costare più di 1,50 euro.
Tuttavia Bancomat SpA potrebbe molto presto decidere di presentare una nuova richiesta in tal senso, generando quindi una nuova proposta. In ogni caso, il contesto delle commissioni sarà destinata a cambiare in futuro, almeno finchè esisteranno gli sportelli ATM.
