Fai attenzione a questa voce in busta paga: ecco cosa significa

Culturalmente siamo portati ad associare la busta paga alla condizione economica legata allo stipendio, in quanto nella maggior parte dei casi lo sviluppo di questo documento evidenzia il salario in arrivo, e l’importo che “legalmente” siamo tenuti a ricevere. Ma oltre a questa indicazione sono volte le tipologie di voci che sono presenti nella busta paga.

Fai attenzione a questa voce in busta paga: ecco cosa significa

Non tutte infatti sono inerenti allo stipendio in arrivo in quanto la busta paga, una forma di documento che viene utilizzato per ufficializzare una prestazione lavorativa, essendo erogata dal datore di lavoro per conto dello Stato.

La busta paga è orientativamente sviluppata in sezioni: in alto sono presenti i dati anagrafici del datore di lavoro, il tipo di azienda, ma anche i dati  del lavoratore che devono essere tutti presenti, come, oltre al nome e cognome e nome, posizione INAIL e INPS, numero di matricola aziendale, data di assunzione ed eventuale data di fine rapporto, tipo di CCNL, qualifica, livello, vale a dire lavoratore in base al CCNL.

La parte centrale è dedicata alla retribuizione, ed è generalmente releativamente semplice da capire, in quanto sono presenti tutte le voci inerenti alla prestazione lavorativa in termini di ore, staordinari e l’indennità, costituita dalle ferie, i giorni di malattia ma anche l’infortunio e la maternità.

L’ultima parte, poco sopra il calcolo dello stipendio contiene le voci meno semplici da “decifrare”: ad esempio l’area legata ai dati previdenziali sotto forma di colonna delle ritenute e comprendono l’imponibile previdenziale e il totale contributi. In questa sede sono presenti i contributi che il datore di lavoro versa all’INPS e all’INAIL, e sono versati in parte dal lavoratore, in parte dal datore di lavoro.

Bisogna fare attenzione al sistema progressivo del TFR, ossia il Trattamento di Fine Rapporto, ossia il calcolo lordo annuo  pari alla somma di tutte le mensilità lorde maturate diviso 13,5 e l’imponibile TFR che è pari alla somma di tutte le quote maturate anno per anno. Questo è sostanzialmente il calcolo della liquidazione il datore di lavoro deve erogare in qualsiasi caso di fine del rapporto di lavoro. Deve essere quindi progressiva ed aumentare in base al tempo trascorso in azienda.

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