Calcolo della pensione: ecco la novità che fa arrabbiare tutti

Il tema pensioni è, per forza di cose, sempre molto “caldo” ma allo stesso tempo complesso nel nostro paese, e non solo perchè anagraficamente è una nazione “anziana”, data la scarsa percentuale di nascite, ma anche perchè il sistema pensionistico nostrano viene sempre più spesso considerato inadeguato e fortmente penalizzante per chi si appresta ad uscire dal mondo del lavoro.

Calcolo della pensione: ecco la novità che fa arrabbiare tutti

Con l’abrogazione di Quota 100 (per permetteva fino al 31 dicembre 2021 la possibilità di andare in pensione all’età di 62 anni di età anagrafica e 38 di contribuzione), il governo Draghi ha scelto sostanzialmente di proseguire con il percorso già tracciato dal precedente esecutivo, ossia quella di adottare temporaneamente Quota 102 che alza a 64 anni l’età minima pensionabile a patto di averne almeno 38 di contributi.

Già dallo scorso gennaio è stato possibile fare richiesta per andare in pensione in questo modo, anche se Quota 102 viene applicata senza ricalcolo totalmente contributivo, ovvero:

  • retributivo sino al 31 dicembre 2011 per poi passare al contributivo per coloro i quali possedevano oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
  • retributivo sino al 31 dicembre 1995 per poi passare al contributivo per coloro i quali possedevano meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
  • integralmente contributivo per chi, al 31 dicembre 1995, non aveva versato alcun contributo.

Anche il graduale innalzamento dell’età pensionabile non è stata accolta favorevolmente da parte di chi si appresta a uscire dal mondo del lavoro, anzi questo limite andrà via via aumentando:

L’età per il raggiungimento della pensione di vecchiaia rimarrà a 67 anni fino al 2026, subendo un aumento di due mesi tra il 2027 al 2028 e di altri tre mesi (67 anni e cinque mesi) dal 2029 in poi. Nella versione precedente, invece, i requisiti di 67 anni e tre mesi erano stati anticipati al biennio 2025-26, diventando 67 anni e sei mesi nel 2027-28 e 67 anni e nove mesi nel 2029-30.

In base a cambiamenti relativi all’aspettativa di vita, le età pensionabili possono subire variazioni ogni due anni, con un incremento massimo di tre mesi.

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