Pensione anticipata, attenzione alle scadenze: ecco le istruzioni

L’argomento pensione fa sempre inevitabilmente parlare ogni strato della popolazione per motivazioni più disparate. Ciò che appare evidente, in senso generale è che gli attuali lavoratori andranno in pensione mediamente in un’età più avanzata rispetto ai loro genitori e nonni.

Ciò è dovuto fattori diversi, non strettamente legati a scelte politiche, ma anche a contesti sociali. Uno su tutti la speranza di vita che si allunga inevitabilmente e porta sempre “più in là” l’età pensionabile. Oltre a ciò anche il “ricambio generazionale” appare sempre più complicato a fronte di una decrescita sempre più sostanziosa.

Pensione anticipata, attenzione alle scadenze: ecco le istruzioni

Dopo la non riconferma di Quota 100, l’esecutivo Conte II e quello attuale guidato da Mario Draghi hanno optato per un provvisorio ritorno a Quota 102, ossia il principale modo per andare in pensione in maniera anticipata a 64 anni e con un’anzianità contributiva minima di 38 anni, prepensionamento utilizzabile fino al 31 dicembre 2022.

In generale la pensione di vecchiaia è stata “bloccata” a 67 anni per ogni categoria di lavoratore/lavoratrice. Rinnovata la possibilità, dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2026,  di accedere ad un’altra forma di pensione anticipata che richiederà un periodo contributivo pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Una comunicazione resa nota dall’INPS lo scorso 19 marzo ha informato i cittadini che praticano lavori usuranti la possibilità di vedersi riconosciuta la domanda di pensionamento anticipato per coloro che possiedono i requisiti agevolati per l’accesso alla pensione dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. La “scadenza” di questa domanda è fissata al 1° maggio 2022.

Rinnovata anche la possibilità di un prepensionamento per le lavoratrici grazie a Opzione donna, concepito per le lavoratrici dipendenti e autonome ad almeno  58 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 59 anni di età per le lavoratrici autonome con un requisito contributivo pari ad almeno 35 anni di età. Per le dipendenti il pensionamento diventa disponibile dopo dodici mesi dalla maturazione dei requisiti, per le autonome dopo diciotto.

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