Pensione, ecco chi avrà brutte sorprese a Maggio: “è vergognoso”

Dopo circa due anni contraddistinti dalla pandemia e dal conseguente stato di emergenza che è terminato lo scorso 31 giugno, la pensione è tornata ad essere erogata come nei precedenti contesti temporali: Il governo Conte II che ha dovuto affrontare l’emergenza pandemica ha deciso di anticipare l’erogazione di ogni sorta di pensione all’ultima settimane del mese precedente, così da evitare assembramenti eccessivi. Dopo aprile, anche il mese di maggio vedrà questo “ritorno alla normalità”. Il calendario dei pagamenti di maggio 2022 sono i seguenti, sempre calcolati in base alla prima lettere del cognome.

  • lunedì 2 maggio cognomi dalla A alla B
  • martedì 3 maggio dalla C alla D
  • mercoledì 4 maggio dalla E alla K
  • giovedì 5 maggio dalla L alla O
  • venerdì 6 maggio dalla P alla R
  • sabato 7 maggio (solo in mattinata) dalla S alla Z

Pensione, ecco chi avrà brutte sorprese a Maggio: “è vergognoso”

E’ comunque possibile consultare il “cedolino”, quindi l’importo della pensione con tutti i dettagli fin da adesso da parte di chi è in possesso di Pin, Spid, Carta d’Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns), semplicemente consultando la pagina apposita dell’INPS dedicata. 

Anche a maggio viene applicato il sistema di perequazione, in gergo la rivalutazione degli importi in base al tasso d’inflazione che rispetto allo scorso anno ha portato le pensioni a subire dei sensibili incrementi, che possono arrivare fino a 1,7 %. Tuttavia questi non sono tutti uguali e sono calcolati in base all’importo annuo:

  • 100% della rivalutazione (1,70%) sulle pensioni fino a tre volte superiori al trattamento minimo Inps
  • 90% della rivalutazione (1,53%) sugli importi superiori dalle tre alle cinque volte il trattamento minimo
  • 75% della rivalutazione (1,27%) sugli importi superiori di cinque volte il trattamento minimo

Il trattamento minimo utilizzato per basare questo calcolo è stato portato da 515,58 euro mensili a 524,34 euro proprio a partire del 2022.

A tutto ciò va aggiunto un nuovo ricalcolo delle aliquote IRPEF, ossia le imposte sulle persone fisiche che si ripercuotono anche sui pensionati: gli scaglioni sono stati portati da 5 a 4, e per gli importi medio-alti è stata calcolata un’imposta minore rispetto al 2021:

  • Redditi fino a 15mila euro l’aliquota è rimasta invariata al 23%
  • Redditi tra 15.001 e e 28.000 euro è ora pari al 25% (in precedenza 27%)
  • Redditi tra 28.001 e fino a 50.000 è ora pari al 35% (in precedenza 38%)
  • Redditi oltre i 50mila euro è ora pari al 43% (in precedenza 41% fino a 75mila e al 43% da 75mila in poi).

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