L’epopea del gettone telefonico è iniziata e si è conclusa interamente nel 20° secolo, contesto storico nel quale la telefonia pubblica si è diffusa in modo capillare, fino a cedere parzialmente il passo a quella privata, costituita dai telefoni di casa e nelle ultime decadi del secolo, alla telefonia mobile.
Spesso associati alle cabine telefoniche, i gettoni telefonici sono nati in realtà prima, in quanto i telefoni pubblici sono più “vecchi”. Nel nostro paese il gettone telefonico è stato messo a punto dalle aziende telefoniche statali che operavano in modo separato nelle diverse zone del paese.
Quanto può valere un antico gettone telefonico? Ecco la risposta!
Il gettone telefonico “primo” per diffusione, seppur molto limitata, risale al 1927, anno in cui a Milano si è tenuta la prima Fiera Campionaria di Milano, dove questi gettoni svilupatti dalla Stipel, una delle compagnie telefoniche statali accennate in apertura (operante nelle regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia), sono stati distribuiti dai partecipanti alla fiera per testare i telefoni in loco, così da “tastarne” le funzioni.
I gettoni sono stati i “padroni assoluti” dell’ambito della comunicazione per oltre mezzo secolo, anche se andranno incontro alla prima vera diffusione solo con il Boom Economico, corrispondente agli anni 50 e 60. Proprio nel 1956 la stessa Stipel, che sarà poi “assorbita” nella SIP negli anni 60, ha sviluppato la prima cabina telefonica italiana, installata a Milano.
Oggi i primissimi gettoni telefonici della Stipel, che sono anche i primi in assoluto realizzati nel nostro paese, possono valere cifre importanti, anche se è molto difficile da trovarli in buone condizioni.
Sono riconoscibili per la raffigurazione di un’antica “cornetta” telefonica raffigurata, piazzata tra le due scanalature, l’anno 1927 e la dicitura VI dell’era fascista.
Dato il valore storico e collezionistico, è possibile ottenere una cifra pari a 70 euro per un esemplare in buone condizioni e fino a 150 euro per uno in eccellente stato.
