Bollette troppo alte: ecco cosa bisogna controllare

Siamo tutti “schiavi” delle bollette, in quanto costituiscono delle realtà oramai induscitibilmente fondamentali nell’economia di ogni nucleo familiare che si rispetti, e non a caso in questi ultimi anni con un numero di rincari sempre più cospicuo stiamo assistendo alla progressiva diffusione dei rincari sull’energia. Anche per questo motivo prestare attenzione bollette è divenuta per molti una sorta di necessità.

Bollette troppo alte: ecco cosa bisogna controllare

Infatti anche se sono spesso “indiscutibili”, le bollette devono a norma di legge presentare tutta una serie di fattori che possono essere contestati se si presentano alcune particolari condizioni. Indifferentemente dal fornitore infatti le fatture energetiche di luce, gas e acqua possono contenere errori di calcolo ma anche di saldo.

Tra i dettagli più comuni spicca il tipo di lettura del consumo: ad oggi questa non viene più effettuata “a mano” ma sempre più spesso in modo completamente elettronico, a distanza, fattore che ha a contribuito a ridurre gli errori di lettura, anche se molti fornitori d’energia effettuano un calcolo basato su una media e non sulla lettura effettiva. Se l’importo ci appare troppo alto in corrispondenza dei nostri consumi è possibile controllare dettagliatamente il tipo di lettura, e all’occorrenza chiedere la lettura effettiva prima di pagare.

Attenzione anche all’applicazione delle tariffe e delle condizioni contrattuali, specie se abbiamo chiesto una speciale tariffa bioraria oppure orientata verso i consumi in giorni oppure ore specifiche. Anche questa deve essere sempre presente in bolletta.

Infine, controllare la data di emissione, in quanto superato un certo tempo, la bolletta può cadere in prescrizione non rendendo più obbligatorio il pagamento “tardivo”. La prescrizione applicata alle bollette l’abbiamo già trattata in separata sede in maniera più dettagliata in questo articolo. In particolare va ricordato che fino ad un certo anno i termini di prescrizione restano di 5 anni, per poi essere ridotti a 2 anni.

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